I passaggi a San Marco? Per i veneti una fonte di reddito

Mercoledì 16 Aprile 2014
Alla popolazione veneta il fatto che le grandi navi attraversino il bacino di San Marco non sembra importare granché. È quello che afferma una ricerca di Community media research, condotta su un campione di 1.314 persone distribuite tra il teritorio comunale di Venezia, la sua provincia e il resto del Veneto. Una ricerca, è bene specificarlo, commissionata da Vtp, quindi non da un ente terzo.
La maggioranza del campione (il 49 per cento) ritiene che le attività del porto producano occupazione e opportunità economiche. Un quinto (il 22,7%) si colloca a mezza via fra le opportunità e i danni generati dalle attività portuali, mentre poco meno di un quarto degli interpellati (il 23,1%) sottolinea, invece, come esse costituiscano un danno all'ambiente e al territorio, in particolare fra quanti vivono fuori Venezia.
«Alla richiesta di specificare quali siano i reali problemi per la città di Venezia - spiega la relazione alla ricerca - la popolazione veneta indica al primo posto la questione della bonifica delle aree industriali di Marghera (secondo il 43% del campione). Il passaggio delle grandi navi in Bacino San Marco viene al quinto posto tra i problemi più sentiti (secondo il 22,5% della popolazione), dopo la promozione dell'artigianato locale (per il 28,1%), il restauro dei beni artistici (il 27,5%) e la gestione dei flussi turistici (il 27,4%) Interrogata sul grado di informazione sul tema delle grandi navi a Venezia, circa un quinto della popolazione veneta (il 22,6%) dichiara di aver seguito la discussione in modo dettagliato, in particolare chi abita a Venezia Centro Storico (34,3%). La maggioranza (53,3%) - conclude la nota - ammette di avere un'infarinatura generale sul tema, mentre il 24,2% non ha sentito parlare dell'argomento».
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