Gli alieni sono tra noi

Sabato 20 Dicembre 2014
Ho letto letto l'intervento di Gianfranco Bettin, pubblicato ieri dal Gazzettino, che evoca l'esistenza di un "fronte contro Venezia".
Spero con tutto il cuore che la mia città, per quanto provata, spaesata e disillusa, non si arrenda a questo modo di pensare: all'esistenza di mefistofelici nemici esterni che approfittano di piccole sbavature di una classe politica cittadina per il resto lungimirante e accorta, così da mettere in ginocchio con raffinato sadismo una intera comunità e far trionfare i segreti piani della Spectre. Certo che il patto di stabilità con le sue oggettive problematicità crea problemi a Venezia come a tantissimi altri Comuni; e certo che a Venezia, in questa fase storica, ne crea in misura superiore alla media.
Per questo (e non perché ci sono due sottosegretari veneziani al ministero dell'Economia, ci mancherebbe altro), lunedì ci sarà una apposita riunione presso la Presidenza del Consiglio con il Sottosegretario Del Rio: una riunione e una attenzione che tanti altri comuni in difficoltà col patto di stabilità vorrebbero e senz'altro meriterebbero anch'essi, ma non hanno e non avranno.
Per il resto, non sono stati misteriosi alieni malevoli a lasciare che, negli anni floridi della legge speciale e del Casinò, Venezia si spopolasse, Mestre non decollasse e le due comunità restassero sostanzialmente impermeabili e aliene, loro sì per davvero, l'una all'altra.
Non sono stati misteriosi alieni malevoli ad impedire che già quindici anni fa si cominciasse a quadrare i conti della spesa corrente con dismissioni patrimoniali, senza minimamente pianificare un utilizzo dell'eccezionale risorsa turistica in vista di quello che altrimenti, era evidente e inevitabile, sarebbe progressivamente successo in un modo o nell'altro.
La teoria del nemico esterno, meglio ancora se misterioso e vigliacco, è sempre l'argomento ideale per spostare l'attenzione dalle mancanze interne e serrare i ranghi.
Evitiamo di prenderci in giro e di farci prendere in giro. Il vuoto politico e la mancanza di figure di indiscutibile e condiviso riferimento in città sono oggettive, ma anche questa non è colpa dei soliti alieni: è solo un'altra responsabilità di una classe politica cittadina che è stata totalmente indisponibile a dare spazio e far crescere nuove leve, continuando a rigenerare se stessa all'infinito, fino al totale logoramento, nella maggioranza come nell'opposizione.
Ci sono molti miei coetanei e non solo, assai più meritevoli e politici del sottoscritto, che da anni si impegnano con passione in città nei partiti e a malapena riescono a trovare spazi di seconda fila a livello locale, figuriamoci venire lanciati a livello nazionale. Ecco perché dico a tutti i miei concittadini: lasciate perdere i nemici esterni e non abbiate paura del vuoto. Riempiamolo, riempitelo.
*Sottosegretario

all'Economia

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