Garantiti tutti i posti di lavoro

Domenica 21 Dicembre 2014
Il progetto contiene anche la garanzia del posto di lavoro per i dipendenti, perché il nuovo Casinò sarebbe tutta un'altra cosa rispetto a quello attuale e le sue dimensioni richiederebbero un impiego cospicuo di personale. «Parliamo di Casinò di quinta generazione» spiega Gianni Corradini che opera da anni in società del gioco in internet.
Che significa quinta generazione? «Significa che la gente viene non perché ci sono i tavoli verdi o le slot machine ma per vivere un'esperienza. E, mentre la vive, trova anche il tempo per giocare. E non gioca poco perché parlo di clienti che verrebbero da ogni parte del mondo».
I famosi milioni di turisti che ogni anno invadono Venezia e che nessuno del Casinò è ancora riuscito a intercettare. «Per forza, chi vuoi che vada nelle due sedi attuali».
Una delle due, però, l'ha aperta lei. La rinnega? «Ci mancherebbe. L'ho aperta nel 1998 e per un po' di anni Ca' Noghera ha triplicato gli incassi della società. Il problema è che, come ogni modello di business, non dura in eterno e già dodici anni fa dovevano cambiarlo. E invece hanno tirato avanti sfruttando fino all'osso quell'idea».
Gli investitori che sarebbero pronti a investire su Venezia hanno in mente un Casinò di divertimento all'americana, con appena un quarto delle entrate derivanti dal gioco e tutto il resto dalla gestione di hotel, spettacoli internazionali, bar, night, intrattenimenti vari. «Questo progetto è in grado di garantire entrate serie per i prossimi 30 anni».
Chiaro che per un'operazione del genere ci vuole una sede nuova e non una struttura qualsiasi. Ecco perché un "matrimonio" con il Palais Lumière o comunque un edificio d'immagine, dal quale ammirare Venezia e nel quale trovare ogni tipo di divertimento e confort, potrebbe essere la quadratura del cerchio. (e.t.)
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