Fulmine, chiude la chiesa

Giovedì 7 Agosto 2014
Chiesa chiusa e niente funzioni religiose: un fulmine ha colpito la cella campanaria. Sarà costato sacrificio a don Cristiano Carraro, il parroco di Calvecchia (e di Fiorentina) dovere prendere questa decisione, ma i rischi erano troppo alti. Domenica, durante il fortissimo temporale della tarda mattinata di domenica, che molti danni ha provocato soprattutto all'agricoltura per i venti, terribili, momenti di grandine, un fulmine ha colpito in pieno la cella campanaria. In pratica la parte posteriore della chiesa, dove il piccolo campanile accoglie le campane, è stato preso da un fulmine, provocando dei danni strutturali. Dopo avere fatto eseguire degli accertamenti, che hanno confermato la pericolosità, ovvero il rischio che la struttura potesse poi franare sulla chiesa, la decisione di chiudere la chiesa e sospendere le funzioni religiose. La cosa è stata comunicata ieri al sindaco Andrea Cereser. «Da parte nostra - ha riferito il primo cittadino - contatteremo la comunità di Calvecchia per vedere cosa possiamo eventualmente fare per dare una mano». E questa è stata solo una delle conseguenze del maltempo di domenica che ha colpito soprattutto proprio la zona di Calvecchia, oltre che a Mussetta e Grassaga. La grandine ha provocato enormi danni all'agricoltura, con una settantina di aziende coinvolte e coltivazioni distrutte anche nel settanta per cento del raccolto. Danni soprattutto ai vigneti, con l'uva che era proprio nella sua fase di maturazione, ma anche il mais e qualche frutteto. La Cia, da parte sua, ha potuto solo chiedere di poter attingere al fondo che la Regione mette a disposizione per i danni strutturali. Molte anche le auto danneggiate, tra carrozzeria, ma anche parabrezza e addirittura fanali. La media è stata di almeno quaranta, cinquanta auto per ogni carrozzeria. «Stiamo delineando un quadro generale della situazione territoriale - continua Cereser - per verificare, assieme all'Asi, dove possiamo eventualmente intervenire nel territorio, anche se, l'enorme quantità d'acqua caduta tutta in un momento, unita alla grandine, è un evento che non puoi controllare o prevenire. Di certo su una cosa non possiamo fare nulla: il troppo cemento che ricopre ormai anche il nostro territorio».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci