Riconsegnare la guida della città alla classe operaia. Strappandola alle mani di coloro che sarebbero espressione delle lobby economiche o di un Pd «che sta svolgendo un ruolo nefasto nella politica del Paese». È questa la parola d'ordine dei rappresentanti del Partito comunista dei lavoratori (Pcl) che ha candidato al governo di Venezia Alessandro Busetto, l'unico, a loro avviso, in grado di ridare la parola a quella componente sociale rimasta muta e a cui il resto della sinistra non presterebbe ascolto. Per rilanciare questo obiettivo i rappresentanti della sezione "Pietro Tresso (Blasco)" hanno organizzato un'iniziativa pubblica. «La ragione della presentazione di un nostro candidato - ha sottolineato Marco Ferrando, portavoce nazionale del Pcl - sta nel quadro generale: il governo Renzi è il più reazionario della storia del dopoguerra e sta cavalcando un'offensiva contro il mondo del lavoro, sia con il "Jobs Act" che con la riforma della scuola. E ora sta mettendo a punto un attacco al diritto allo sciopero». Busetto rivendica una campagna elettorale lontana dalle passerelle ma che si è calata nei problemi del lavoro. «Ci domandiamo come mai non si sia andati al voto lo scorso settembre. Forse questo è stato fatto per spianare la strada al futuro sindaco, facendo passare provvedimenti che vanno contro lo stato sociale». (((gimmag)))
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