Eraclea, profughi in coda per 20 euro

Giovedì 30 Luglio 2015
In coda per 20 euro. Ieri era giorno di paga per i profughi di Eraclea. I 2,50 euro di cui hanno diritto vengono consegnati loro ogni otto giorni. Alla cooperativa "Solaris" di Carpi ne vanno 33,50 al giorno. La paga dei profughi è anticipata dalla Solaris, 31 sono utilizzati per garantire i servizi che comprendono vitto, alloggio, assistenza infermieristica, scuola per far imparare la lingua italiana, assistenza psicologica, vestiario.
Una volta alla settimana c'è un servizio di lavanderia per le lenzuola, i vestiti sono lavati dai migranti stessi, come la pulizia di alloggi e corridoi del residence "Mimose" o la strada del "Gigli" dove si trova la mensa.
Tutti chiedono aiuto per compilare il modulo C3, la richiesta di protezione internazionale che consente di ottenere lo status di profugo in Questura, ma c'è chi si informa per la linea wi-fi e chi chiede un paio di scarpe per giocare a calcio, poiché la maggior parte indossa ciabatte. Da un paio di giorni è tornata la calma. Una ventina di stranieri sono partiti martedì sera. «È stato difficile convincerli- ha detto Stefano Fuso, coordinatore della Solaris - alcuni si sono opposti, hanno detto di stare bene qui».
Da ieri Eraclea ne ospita 150, anche se nuovi arrivi potrebbero essere disposti durante la notte. «La Prefettura ci comunica il loro arrivo pochi minuti prima per evitare problemi di ordine pubblico - precisa Fuso - Le persone che sono qui non dipendono da noi ma dalla Prefettura. Siamo solo i gestori locali dell'accoglienza. Penso non ne arriveranno altri, per mantenere la dimensione attuale, dare più tranquillità al territorio». La loro presenza desta ancora preoccupazione in chi vuole andare in vacanza. «Ma cosa sta succedendo a Eraclea?» È la domanda frequente a cui - da giugno - devono rispondere al telefono i proprietari delle agenzie immobiliari. «In media riceviamo tre, quattro telefonate al giorno - conferma Cristina Pizzuto dell'agenzia «Brothers»- Nel mese di giugno si lavorava moltissimo con i tedeschi, poi anche con gli italiani ma sono arrivate pochissime prenotazioni come in luglio. Ad agosto c'è qualche segno di ripresa. I social network non ci aiutano, creano allarmismo, come la bufala dell'infezione di pustole». Da 5 a 10 telefonate al giorno anche in un'altra storica agenzia della zona. «Le persone sono allarmate e preoccupate - spiega la titolare- Non abbiamo avuto disdette. Se vedo tre migranti seduti fuori dalla mia agenzia non è un problema ma sono arrivati nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Loro non hanno arrecato nessun disturbo, il vero danno è la pubblicità negativa. Quello che è venuto furori dopo è un problema politico e commerciale. Questa zona di Eraclea è sempre stata dimenticata. In quella zona abbiamo tutti gli alloggi occupati, fuorché ai "Gigli" e alle "Mimose"».
«Dopo le partenze della decina di lunedì e della ventina di martedì - spiega intanto il sindaco Giorgio Talon - il dato aggiornato dei profughi presenti al centro di Eraclea Mare è di 170. Sempre tanti, ma certamente un numero in calo: questo ci fa ben sperare per agosto. Il prefetto Cuttaia ci ha assicurato che nessuno dei nuovi arrivi in Veneto verrà inviato a Eraclea».
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