Dilaniato in cantiere, muore 77enne

Venerdì 9 Ottobre 2015
Travolto e ucciso dalla pesantissima lastra di acciaio che stava tagliando. Il tremendo infortunio sul lavoro è accaduto ieri mattina, poco dopo le otto, a Fusina, all'interno della Costruzioni navali venete (Cnv) al civico 80 di via Moranzani. Remo Di Leta, 77 anni, non ha avuto scampo: è morto all'istante schiacciato dal peso di diversi quintali. Dipendente a chiamata della Eco Sider Rottami Metallici di Arino di Dolo, forse per arrotondare l'assegno della pensione, stava demolendo una vecchia chiatta in disuso. Si era messo al lavoro da poco con la fiamma ossidrica attaccando la parte inferiore del rottame: doveva tagliare e sezionare le lamiere in maniera da ridurle a dimensioni trasportabili. Al momento della tragedia era da solo. Molto probabilmente non si è accorto del "macigno" che si stava staccando sopra la sua testa. A chiamare i soccorsi sono stati gli operai del cantiere che hanno sentito il boato provocato dall'impatto a terra dell'enorme pezzo del vecchio barcone. Terribile la scena che si sono trovati di fronte, realizzando immediatamente che non ci sarebbe stato nulla da fare. Per liberare il corpo straziato dell'anziano sono dovuti intervenire i vigili del fuoco con l'impiego di una macchina sollevatrice. I sanitari del Suem hanno comunque tentato l'impossibile: la conferma del decesso è giunta inesorabile dall'elettrocardiogramma. Sul posto sono arrivate le volanti della questura di Venezia e del commissariato di Marghera, insieme agli ispettori dello Spisal: sono questi ultimi a svolgere le indagini per ricostruire la dinamica dell'incidente allo scopo anche di verificare se vi siano responsabilità di terzi o se siano state o meno rispettate le norme di sicurezza. L'area della sciagura è stata posta sotto sequestro mentre la salma, trasferita all'obitorio dell'ospedale di Mestre, è stata messa a disposizione dell'autorità giudiziaria. Di Leta, originario di Frosinone, dopo aver fatto il maitre in diversi hotel anche all'estero, si era trasferito per lavoro a Trieste dove si era sposato. Padre di cinque figlie, dopo la separazione è venuto ad abitare a Mira in via Muratori. Il titolare della Eco Sider è stato fra i primi ad accorrere alla Cnv: sconvolto da quanto successo, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Sia lui che il titolare della Cnv sono stati ascoltati, così come gli altri addetti. A colpire è l'età avanzata della vittima, ultrasettantenne come l'impresario edile di Mirano, che sempre ieri mattina è caduto dal tetto del capannone che stava ispezionando a Oriago e ora è ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione dell'Angelo. I sindacati invocano un vertice regionale che ponga al centro il tema della sicurezza nelle fabbriche, nei cantieri, in agricoltura. Durissime le note diffuse da Gerardo Colamarco, Uil Veneto e da Enrico Piron, Cgil Venezia che sottolineano la preoccupante escalation di infortuni sul lavoro negli ultimi mesi.
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