Contraffatti i prodotti del grande calcio

Lunedì 22 Dicembre 2014
L'industria della contraffazione non conosce limiti: e così oltre alle griffe del lusso vengono imitate anche quelle legate al merchandising delle tifoserie del pallone tricolori e internazionali. Venezia docet, confermandosi ancora una volta come mercato di sbocco d'eccezione visto l'ininterrotto flusso turistico. Un'operazione nata quasi per caso. O meglio grazie all'intuito di finanzieri allenati a scandagliare tutti i punti vendita del centro storico, in grado di fiutare l'eventuale l'inghippo. Stavolta l'attenzione dei Baschi verdi, diretti dal tenente Pietro Autuori è stata attratta dalla vetrina di una sorta di bazar a due passi da Rialto. Gestito da un commerciante cinese, insieme ai soliti souvenir lagunari, esponeva una vasta gamma di gadget legati al mondo del calcio, o meglio alle società più gettonate del campionato italiano e non solo: dalla Juventus all'Inter, dal Milan alla Roma. Magliette, sciarpe, portachiave, stickers, gagliardetti, spille, borse tutti con il logo della squadra del cuore. È bastato acquistare qualche articolo, farlo esaminare da periti autorizzati, verificare l'autorizzazione dei titolari dei marchi, per fugare ogni dubbio residuo sull'autenticità dei prodotti. In totale ne sono stati sequestrati 77.300 per un valore al dettaglio di quasi 800mila euro. Venivano fabbricati e stoccati in un'azienda di Milano, intestata a un imprenditore lombardo, cui i militari sono arrivati vagliando fatture di pagamento e bolle di trasporto, ricostruendo quindi l'intera filiera distributiva.
Produttori e rivenditori, grossisti e dettaglianti, sono chiamati a rispondere dei reati di ricettazione, alterazione di segni distintivi di prodotti industriali, realizzazione e commercializzazione di prodotti con segni mendaci.
Il tenente Autuori fa capire che siamo solo all'inizio: «Le indagini, tuttora in corso, sono orientate a individuare ulteriori illeciti sia penali che tributari». Come dire che il conto finale non è stato ancora recapitato. Nel frattempo si è dato l'ennesimo duro colpo a un'organizzazione criminale che oltre a inondare il mercato di mercanzia non a norma, minava alla base le regole di leale concorrenza fra aziende specializzate nel medesimo settore.
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