Casson:«Vigili, si cambia». Pellicani:

Domenica 1 Marzo 2015
(m.fus.-d.gh.) Le primarie si avvicinano e i freni dei candidati si allentano. La sfida, che sotto l'aspetto dei contenuti si è consumata in poco tempo a causa dei confronti pubblici in cui sono emersi programmi e proposte spesso simili, ora passa sul piano personale. E Nicola Pellicani, definito "l'uomo dall'apparato del Pd", punta il dito contro Felice Casson: «Ho visto una sua foto con Luana Zanella e Angelo Bonelli - attacca Pellicani - È un film già visto. Ma anche se è in politica da tanti anni non mi viene in mente una sola cosa che abbia fatto per la città». L'occasione è quella della presentazione di una ricerca sulla mobilità di Mestre. Analizzando i dati forniti da Actv, Pellicani e il suo staff hanno scoperto che ogni giorno transitano in autobus o in tram circa 25mila persone solo nel centro di Mestre. Circa 10mila in zona stazione e 5 mila a Marghera e a Carpenedo. «I numeri ci sono ma un mestrino su due boccia il centro città - dice Pellicani - (((fusarom))) È quindi necessario avviare un progetto di rigenerazione urbana. Allo stesso bisogna anche migliorare la qualità dei negozi per renderli più attrattivi». Le Ztl vanno rimodulate e bisogna lavorare su accessibilità, eventi e arredo urbano.
Cosa c'entra tutto questo con Casson? «Io non ho mai fatto politica ma lavoro a queste cose da 10 anni - risponde Pellicani - È vero, nei confronti pubblici diamo risposte simili ma c'è una differenza tra le nostre candidature: io sono una scelta di sviluppo e lui è una scelta ideologica. C'è parte del Pd con me e parte con lui ma non ci sono i buoni e i cattivi. Bettin, Ghetti e Filippini non sono ex assessori? Io so solo una cosa: Casson e Brunetta sono gli unici che perdono e si ripropongono».
Nelle stesse ore, Felice Casson a Venezia presentava per la prima volta il suo programma completo al cinema Rossini, davanti a una platea di circa 300 persone: tutto il polo rossoverde che già aveva governato il Comune, il già candidato alle primarie Giovanni Pelizzato, che poi ha deciso di affiancarlo, e molti cittadini. Subito ha inviato un primo segnale di cambiamento: si farà carico personalmente della sicurezza in città, con una gestione nuova, assolutamente non compatibile con le precedenti. Casson ha bocciato senza mezzi termini il governo di molte questioni, dai problemi di campo Santa Margherita alle proteste dei commercianti di Ruga degli Oresi. E ha annunciato cambiamenti a Ca' Farsetti, accolto da uno scrosciante applauso: «Il vertice della Polizia municipale sarà cambiato. Faremo una verifica di cosa sta succedendo e formeremo un tavolo permanente pubblico e privato per il necessario confronto e vedere cosa si può fare per superare i punti critici. La politica deciderà dopo aver sentito i cittadini».
Nel suo discorso il senatore è partito dalla definizione di Venezia, repubblica della bellezza e del lavoro, da difendere in Regione, a Roma, in Europa. Significativo il riferimento a Giovanni Pelizzato: Casson vede in lui un interlocutore sui temi più legati a Venezia, quali cultura, impresa e turismo, e insieme un volto nuovo, più afferente alla società civile che alla politica.
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