Canal Grande, caos che fa paura

Mercoledì 16 Aprile 2014
É successo anche l'altro giorno: un vaporetto della linea 1 si è trovato in difficoltà, perché "circondato" da alcune gondole, proprio a Rialto, a pochi metri da dove, nell'agosto scorso, si consumò la tragedia del turista tedesco schiacciato in gondola da un vaporetto in affanno nel caos del traffico. «Nulla è cambiato da allora - accusa ora Nevio Oselladore, del Comitato lavoratori navigazione Actv - I famosi punti annunciati dal Comune ancora non hanno prodotto risultati. E noi lavoriamo ai limiti. Con l'avanzare della stagione, poi, e l'aumento del turismo sarà sempre peggio!».
All'indomani dell'infuocata giornata in Consiglio comunale sul Giracittà, il Comitato torna così all'attacco. Sul caos del Canal Grande, ma anche sulla riorganizzazione delle linee da parte dell'Actv, preventivando un'altra stagione turistica «al collasso». «L'episodio di Rialto è solo uno dei tanti - precisa Oselladore -. I piloti continuano a lavorare con difficoltà e corrono gli stessi rischi di un anno fa. I nostri mezzi, non dimentichiamolo, non hanno i freni! Non siamo sulla terra. A questo punto stiamo pensando di organizzare noi un incontro con le altre categorie, motoscafisti, taxisti e gondolieri, per cercare una sorta di "pace sociale professionale", di non metterci in difficoltà reciproca, nell'attesa che chi dovrebbe prendere le decisioni si decida a farlo. Questa mancanza da parte dell'Amministrazione comunale ha determinato una situazione nefasta che tutti stiamo subendo». Oselladore boccia anche la decisione di Actv di rallentare (e quindi diradare) i mezzi in Canal Grande: «Alla fine è l'unica cosa che è stata fatta, con il risultato che andando più piano l'intasamento aumenta». Analoga bocciatura per il nuovo Giracittà. «Il collasso dell'anno scorso è stato determinato dall'aumento esponenziale del turismo, a fronte di un servizio già carente. Ora stanno tagliando ulteriormente il servizio. Non si possono ridurre linee calibrate nel corso dei decenni sulle esigenze delle città. Va benissimo garantire i collegamenti notturni con l'ospedale, ma non a scapito del resto. In questo modo andremo incontro a un collasso ancora peggiore dell'anno scorso». E in questa prospettiva, il comitato pensa già a una nuova azione di protesta. «Ai lavoratori non possono essere addossate responsabilità che non hanno - avverte Oselladore -. Già oggi, per non scontentare l'utenza, facciamo quello che non dovremmo fare per il codice della navigazione. Ora se le cose precipiteranno non potremo più farlo. Per fare un esempio banale: di fronte a un approdo stracarico di persone, il pilota può decidere di non fermarsi per i rischi che la manovra comporta. E approdi oltre ai limiti della sicurezza non sono casi isolati».
La conclusione del Comitato è l'ennesima accusa. «Le riorganizzazioni proposte finora sono in contrasto con quelle che sarebbero le vere soluzioni - sostiene Oselladore -. Lavoriamo in una miniera d'oro, con turisti che aumentano ogni anno. Andrebbero cercate le deroghe necessarie a Roma per aumentare personale e servizi. Invece si sta facendo esattamente il contrario... Forse altri devono guadagnarci, invece di Actv?».
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