Brugnaro: «Venezia è pronta per parlare a governi e popoli»

Lunedì 14 Dicembre 2015
L'idea l'aveva abbozzata già l'altro giorno, in Piazza, davanti alla bara di Valeria Solesin. Ora il sindaco Luigi Brugnaro la rilancia e si dice pronto a telefonare al presidente della commissione europea, Jean-Claude Junker per proporgliela. «Venezia può diventare il luogo dove avviare un percorso per costruire l'Europa politica. Noi possiamo offrire uno spazio neutrale, assolutamente neutrale - argomenta Brugnaro -. Roma sarebbe sbilanciata. Anche Venezia è un luogo della cristianità, per carità, ma ha avuto una storia di relazioni con altre culture. É una città che si è sempre aperta al mondo...».
Insomma il luogo ideale dove iniziare questo percorso verso un'Europa diversa. «Non penso solo a una conferenza - spiega Brugnaro - ma a un percorso che deve partire dalle popolazioni. Penso a un'esperienza come disegni a quattro mani di Nadia De Lazzari, che io sostengo da qualche anno». Disegni che vengono realizzati con il coinvolgimento di bambini di paesi diversi, spesso in conflitto. «Queste sono le cose che fanno crescere. Così come da questo grande dolore per Valeria che ha ispirato una ricerca di unità. Dai discorsi dei suoi amici, dei giovani, è emersa questa idea gioiosa della vita, dell'Europa. Invece l'Europa oggi sembra esserci solo per bacchettare - attacca Brugnaro - Non mi è piaciuto come l'Europa della Germania ha trattato la Grecia. O come la Francia ha bombardato prima la Libia ora la Siria. Questa non è Europa, sono interessi nazionali».
Ed ecco allora questa idea di offrire Venezia come luogo ideale per costruire finalmente un'Europa politica in un «percorso che coinvolga i diplomatici, gli economisti, ma anche la gente comune. Telefonerò a Junker, gli dirò di venire a vedere. Poi deve essere anche il Governo italiano a far propria questa idea...». (r.br.)
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