Ater, affondo dei sindacati «Mazzonetto si dimetta»

Mercoledì 26 Novembre 2014
Si è conclusa con la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio regionale sull'emergenza abitativa in Veneto e la gestione del patrimonio di edilizia pubblica la manifestazione di protesta dei lavoratori dell'Ater, organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Fiadel. Una cinquantina di dipendenti, ieri in sciopero, ha sfilato in corteo dalla sede dell'ente, a Piazzale Roma, fino a palazzo Ferro Fini, dove hanno incontrato i consiglieri regionali veneziani Pietrangelo Pettenò (Fsv) e Gennaro Marotta (Idv) per esprimere le proprie preoccupazioni sulle sorti dell'Ater. Da mesi si è aperto lo scontro tra i rappresentanti dei lavoratori e il presidente Alberto Mazzonetto; la Regione ha poi avviato la procedura di commissariamento dell'ente. «Si tratta di una delicatissima situazione – hanno spiegato Maurizio Contavalli (Fiadel), Mirco Ferrarese (Cgil), Nicola Tonolo (Cisl) e Andrea Zaniol (Uil) - che non è solo di ordine economico e finanziario con pesanti ricadute in termini occupazionali e retributivi, in quanto la casa è divenuta un bisogno essenziale; c'è in atto una emergenza abitativa a cui l'Ater potrebbe rispondere. È necessario rinnovarne al più presto il Cda». Secondo i dati ricavati dalla delibera del Cda Ater del 18 settembre 2014 l'ente ha in gestione 11.005 alloggi, e tra questi 1.365 sfitti, di cui 708 di edilizia sovvenzionata, 308 di edilizia calmierata per la locazione e 349 di terzi in gestione. Nel 2014 ci sono state 40 nuove occupazioni abusive, per un totale di 165 alloggi occupati, di cui 145 nel Comune. «Abbiamo già iniziato una raccolta firme tra i consiglieri per un consiglio straordinario entro l'anno per ridiscutere il piano di dismissioni, rivedere la gestione delle sette aziende territoriali e riformare i criteri di assegnazione e i canoni degli alloggi pubblici – hanno affermato Pettenò e Marotta -, la situazione dell'Ater è drammatica: oltre ai dipendenti esasperati, gli investimenti per costruzioni e ristrutturazioni sono dimezzati, i fondi per le manutenzioni sono ridotti del 30 per cento, 2.400 nuclei in graduatoria attendono invano una casa».
Da parte sua Mazzonetto accusa i sindacati di rifiutare il dialogo e nega il dimezzamento delle risorse per la manutenzione degli alloggi. «A causa di una lettura non corretta dei dati pubblicati nel bilancio - afferma Mazzonetto -, gli alloggi sfitti non sono 1300. A questo dato è necessario sottrarre circa 359 alloggi inseriti nel piano vendita, 331 di proprietà dei comuni e manutentati da Ater, 212 in assegnazione (119 di gestione erp e 93 in fase di rinnovo da parte di Ater). Dalla somma bisogna sottrarre 60 appartamenti che sono occupati senza titolo o non ancora assegnati perché liberati da poco. Quindi, sono 311 le unità sfitte e Ater, al momento, ha possibilità d'investimento per circa il 60% di questi».
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