Apt, soldi fino a dicembre Ma il futuro è incerto

Giovedì 21 Agosto 2014
Cartelli di protesta in rima più o meno baciata come "Se il turismo sta crescendo il turismo sta morendo", oppure "Non ci piace questa Lega che al turismo i soldi frega", insieme a urla accompagnate da fischietti e trombette prima all'esterno di palazzo Balbi e poi nel suo cortile. Ma alla fine, la manifestazione al di fuori della Regione dei 69 dipendenti dell'Apt della provincia di Venezia (14 uffici, di cui 6 nella città storica), che da settembre potrebbero restare senza stipendio, un risultato l'ha ottenuto: l'assicurazione dell'assessore al Turismo, Marino Finozzi, che entro martedì la Giunta regionale licenzierà due delibere per fare fronte all'emergenza almeno fino a dicembre, subordinando però l'erogazione dei fondi alla presentazione di un progetto della Provincia sui nuovi uffici Iat rispondente alle necessità del personale. Presenti all'incontro con i lavoratori e le organizzazioni sindacali anche i consiglieri Lucio Tiozzo (Pd) e Pietrangelo Pettenò, che nel merito hanno assicurato la velocizzazione delle delibere in Commissione regionale. Mentre rispetto alle preoccupazioni dei dipendenti, Finozzi ha sollecitato che «la Provincia si faccia parte attiva insieme ai Comuni nella ridefinizione dell'assetto, mantenendolo in linea con quanto previsto dalla legge del 2013 circa il futuro dei nuovi uffici di informazione e assistenza al turista». Sottolineando che «qualcuno sulla protesta ci sta marciando: la responsabilità non è nostra» e l'assurdità, in relazione alle nuove competenze delle amministrazioni comunali (o della stessa città metropolitana), «che un Comune come quello di Venezia, che ricava 20 milioni di euro dalla tassa di soggiorno, non si sia ancora dotato di un ufficio turismo». E che anche gli altri enti locali, sul prendersi carico della vecchia struttura e del suo personale, manifestino una certa freddezza. Sull'esito del confronto, moderatamente soddisfatti Sergio Chiloiro (Cgil funzione pubblica) e Carlo Alzetta (Cisl). Più polemico l'assessore provinciale Paolino D'anna, che in una successiva assemblea dei lavoratori a San Tomà ha attaccato la Regione «perché fino ad oggi ci aveva detto che i soldi non c'erano. Ci troviamo di fronte a una situazione difficile e inverosimile: la presidente Zaccariotto ha chiesto più volte al governatore Zaia e all'assessore Finozzi il da farsi, senza ottenere risposta. Inoltre, la delega sul turismo non l'abbiamo più, e c'è bisogno di capire a chi andrà in carico. Le soluzioni spezzatino risolvono fino a un certo punto, e ancora non si capisce il destino della struttura dopo il 31 dicembre, quando alla Provincia si sostituirà la città metropolitana. Auspicabile in materia un rapido e ampio confronto tra Regione, Provincia e Apt, aperto a lavoratori e sindacati».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci