Annega nell'auto finita nel canale

Lunedì 24 Novembre 2014
Ha lottato per uscire dall'auto trasformata in gabbia, ma l'oscurità e la concitazione del momento non gli hanno permesso di salvarsi. È deceduto per annegamento Giulio Storti, 32 anni di San Donà di Piave, che ieri notte stava rincasando con la sua Renault Captur tra le campagne di Caorle. Aveva passato la serata con gli amici in un bar a due passi dalla «Madonnina». Una serata allegra con quel gruppo che frequentava spesso sul litorale della cittadina marinara, dove aveva lavorato per la stagione estiva al campeggio Laguna della stessa proprietà dell'azienda agricola in cui lavora il padre. Così verso le 2 Storti ha salutato gli amici per mettersi sulla via di casa. Ha percorso la provinciale 54 per raggiungere Passarella, salvo poi svoltare per via Valle Salici, tra le campagne di San Giorgio. Una strada sterrata che più di qualcuno usa come «scorciatoia». Poi chissà, forse un colpo di sonno, fatto sta che il giovane sandonatese ha perso il controllo della Renault volando nel Brian, il canale di bonifica che porta al mare. Nello schianto l'auto si è rovesciata sotto sopra, con il 32enne che ben presto si è ritrovato l'acqua alla gola. È in quel frangente che l'automobilista deve aver lottato per cercare di sfuggire a quella che si è trasfromata in una gabbia di morte. Storti nell'oscurità è riuscito a raggiungere il sedile posteriore ma ogni tentativo di mettersi in salvo è stato inutile. Solo alle 7 di ieri mattina un residente nella zona ha notato quell'auto nel canale e ha allertato i carabinieri. In poco tempo sul posto si sono precipitati i sanitari del Punto di primo intervento di Caorle, con i carabinieri diretti dal maresciallo Francesco Lambiase, i Vigili del fuoco ed il Nucleo sommozzatori. È bastato poco per capire che all'interno c'era una persona. Purtroppo per Giulio Storti non c'era più nulla da fare. Con ogni probabilità l'uomo è deceduto verso le 2 e 30 della notte. È a quell'ora infatti che il telefono ha smesso di funzionare, forse non appena si è bagnato. Sul posto sono poi giunti anche i genitori di Giulio, allarmati non avendo visto il loro unico figlio a casa. La salma è stata trasferita dalle onoranze Caprulae nella cella di Caorle a disposizione della Magistratura. Nel pomeriggio il medico legale Antonello Cirnelli ha accertato che non vi sono segni di violenza e che la morte è compatibile per l'annegamento. Intanto oggi sarà conferito l'incarico per l'autopsia.
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