Al setaccio i clienti fantasma degli hotel

Venerdì 30 Gennaio 2015
Controlli antiterrorismo a ridosso di uno degli eventi di massimo richiamo internazionale qual è il Carnevale. Un segnale forte e chiaro. Sul fronte della sicurezza e dell'ordine pubblico. Lo ha voluto dare il questore di Venezia, Angelo Sanna, con i servizi straordinari predisposti per tutta la giornata di mercoledì su input del ministero dell'Interno. Nel mirino le strutture alberghiere dell'intera provincia passate al setaccio per quanto riguarda gli obblighi di registrazione delle persone alloggiate e di comunicazione agli organi di polizia. L'intento era quello di capire se e in che misura nel territorio veneziano abbiano preso dimora soggetti non censiti e magari con credenziali tutt'altro che positive. La fotografia scattata restituisce almeno nell'immediato un'immagine di sostanziale regolarità con soli 5 casi rilevati di presenze "fantasma" in due realtà di Jesolo, una di Quarto d'Altino, una di Martellago e una di Mestre. I relativi gestori saranno denunciati ai sensi dell'articolo 17 del Tulps (testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza) che prevede l'arresto fino a tre mesi o un'ammenda pecuniaria di qualche centinaio di euro.
Sono state 87 le attività verificate: non solo alberghi, ma anche b&b, affittacamere e camping fra Venezia centro storico, Mestre, Marghera, Favaro, Quarto d'Altino, Lido, Chioggia, Sottomarina, Caorle, Jesolo, San Donà, Musile, Portogruaro, Concordia Sagittaria, Martellago, Scorzè, Cavarzere, Campagna Lupia, Vigonovo Campolongo, Fossalta di Portogruaro, Ceggia, San Stino, San Michele al Tagliamento.
In campo una task-force composta da agenti, carabinieri e finanzieri coordinata da Barbara Rigo, dirigente della Polizia amministrativa, sociale e dell'immigrazione, con il supporto operativo della Digos. In totale sono stati identificati 349 ospiti, dei quali 25 risultati con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio e per spaccio. Quattro i soggetti indagati: un cittadino marocchino, trovato a Musile, che non ha rispettato l'ordine di lasciare il paese ed è stato quindi espulso, e tre italiani, individuati a Chioggia e a Mestre che non hanno disatteso il foglio di via.
L'esito dell'operazione, si legge nelle nota diffusa da Santa Chiara, si presta a una doppia interpretazione: è un monito per gli operatori del settore al rispetto della normativa vigente, la cui violazione potrebbe creare pericolosi varchi nel sistema di protezione e prevenzione che dopo i fatti di Parigi è stato portato ad alti livelli di sensibilizzazione; è un messaggio ai cittadini nella direzione di avere fiducia nelle istituzioni e nella loro capacità di garantire la sicurezza.
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