Abusivi "rifugiati", controlli inutili

Mercoledì 8 Luglio 2015
Si avvicinano con il sorriso, prediligendo famigliole asiatiche, con anziani e bambini. Poi cambiano volto quando pretendono il pagamento dei bastoni per i selfie o del grano che hanno messo in mano agli ignari turisti. Li circondano, li minacciano, c'è chi è arrivato a infilare le mani nei portafogli di questi clienti forzati. A raccontarlo sono le stesse forze dell'ordine chiamate, ogni giorno, a controllare le decine di abusivi che stazionano in Piazza San Marco. Una conferma di quel clima denunciato dai commerciati dell'area marciana, ma con un'amarezza in più da parte di chi porta la divisa. Quella di non avere gli strumenti per contrastare il fenomeno. «Per noi è come svuotare il mare con un catino» confida, in forma anonima, chi ha l'ingrato compito di raccogliere gli sfoghi dei turisti, ma che poi non può fare nulla. Testimonianze che danno la misura della complessità del problema, ma anche dell'impotenza di chi deve controllare.
Un problema endemico, questo degli abusivi in Piazza, a detta di chi è addetto ai controlli: «In linea con il flusso turistico. Più turisti ci sono, più abusivi arrivano. E certi atteggiamenti aggressivi li abbiamo già visti». La novità di questi mesi è probabilmente il moltiplicarsi dei "richiedenti asilo", rispetto ai vecchi clandestini o a chi, con un permesso e un lavoro, arrotondava con queste uscite. Tante facce nuove che «non hanno nulla da perdere». Gente che arriva dalle tragiche traversate con i barconi o dalla rotta balcanica. Anche se provenienti dal Bangladesh, tutti chiedono automaticamente asilo. «Poi ci vorranno mesi perché abbiamo una risposta. E anche se sarà negativa, potranno sempre fare ricorso. Intanto vengono qui a vendere».
I selfie li acquistano all'ingrosso dai cinesi per 3 euro, proprio come i negozi. Ma a differenza di questi che li rivendono a 10 e ci pagano le tasse, li smerciano a 8 e ne guadagnano 5. «Con merce da pochi soldi come questa, i sequestri non li danneggiano. Negli ultimi quindici giorni avremo sequestrato 30.000 pezzi. Ma è tutto inutile». Inutili anche le contravvenzioni. «Che solo elevate, per carità, ma tanto non le pagano. Il Comune ha tanti di quei verbali non riscossi». Poi ci sarebbe l'aspetto penale, difficile però da dimostrare. «I turisti ci raccontano di questi atteggiamenti minacciosi, dei soldi prelevati dai portafogli, ma da qui a ipotizzare un reato. Anche perché gli stessi turisti non vogliono perdere tempo con le denunce, spesso hanno la nave che riparte...».
Armi spuntate, dunque. E gran perdita di tempo, tra sequestri, multe e controlli che non risolvono nulla. «Anche l'amministrazione comunale poco potrà fare - è la previsione di chi si scontra con questi problemi da anni - Serve una risposta politica, nuove leggi, ad esempio per un permesso di soggiorno a punti, e soprattutto la garanzia dell'esecutività delle sanzioni penali e amministrative. Oggi anche chi ruba non resta in galera! Per troppi anni questi fenomeni non sono stati affrontati politicamente. E questi sono i risultati».
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