«Viva San Marco», ma erano in pochi

Lunedì 15 Settembre 2014
Circa 250 partecipanti e solo bandiere di San Marco (anche nella non meno storica variante con il leone oro in campo azzurro) alla manifestazione organizzata ieri dal gruppo W San Marco «contro il degrado e l'abusivismo e per una maggiore sicurezza». Co-promotori del corteo partito da piazzale Roma e concluso in Pescheria dopo il passaggio per Strada Nuova e Rialto, le associazioni Raixe Venete e «I Giovani Veneziani». Accodati, un'ottantina di indipendentisti provenienti da diverse località della regione. E solidali tramite una segnalazione scritta, Gilberto Dal Corso e Gianni De Checchi, presidente e direttore di Confartigianato Venezia.
Imperativa la non ammissione «di bandiere e simboli politici di alcun genere», per una manifestazione rivolta «in primis a Prefettura e Governo» e sintetizzabile nelle t-shirt «Tutti insieme per Venezia» e negli striscioni d'apertura «Stop al degrado, più sicurezza» e «WSM» (W San Marco). Tanto che a farne le spese è stato l'avvocato Marco Sitran, fermato dagli organizzatori in campo Santi Apostoli per avere megafonato un invito a votare per Venezia e Mestre Comuni autonomi: «Non sei tra i promotori di questa iniziativa - gli è stato replicato seccamente - Niente messaggi di contenuto politico».
«Qui ci sono soprattutto commercianti ed esercenti non solo della città storica, ma anche di Mestre e della provincia, dove le cose non vanno meglio - hanno spiegato il portavoce di W San Marco, Paolo Tagliapietra e il sindacalista Actv, Lorenzo Greco - Esprimiamo un disagio diffuso, al di là delle appartenenze partitiche e consapevoli che la politica va fatta meglio e nelle sedi opportune». Disagio sintetizzato non solo dal pensionato Germano Rizzo, nel condannare «riva degli Schiavoni trasformata in un souk dai venditori abusivi e la miopia della pubblica amministrazione che tiranneggia i soliti noti, perché ad essere accettati qui sono gli irregolari», ma anche dal commerciante realtino Gino Mascari: «Una buona partenza, ma mi aspettavo molti più residenti - ha sbottato - È inutile mugugnare per quello che è diventata Venezia, che meriterebbe più cuore, più fatti e meno ciacole, se in un'occasione del genere a mancare sono proprio loro. I veneziani si sveglino, perché se le cose non vanno bene, occorre dirlo apertamente, come in ogni democrazia matura».
In testa al corteo, anche l'avvocato Renzo Fogliata (già difensore di due Serenissimi e autore dell'introduzione al primo libro a fumetti sulla battaglia di Lepanto) e Giovanni Giusto, presente «non come esponente leghista, ma come veneziano e artigiano». E tra gli slogan, gettonatissimi «Indipendenza» e il motto rovesciato dei fanti da mar: «Per terra e per mare: San Marco!», al posto del corretto «Per mare e per terra».

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