«Troppi stabili abbandonati sono diventati basi per lo spaccio Servono azioni forti di sgombero»

Martedì 23 Dicembre 2014
«Non si tratta solo di Marghera. Ovunque, in terraferma si ha paura a camminare da soli per strada la sera». Paolo Dall'Agnola, vicepresidente dell'associazione commercianti Ascom Marghera non se la sente di assegnare alla città giardino il primato di quartiere Bronx della terraferma. «Certo, le situazioni critiche esistono, ma siamo lontani, per fortuna, dalle pagine buie della Marghera del passato. Forse gli inquirenti posseggono elementi di analisi maggiori ma, quello che si percepisce, non fa presupporre questo. Che ci sia assoluto bisogno di veder girare con maggiore frequenza quelle sei pattuglie assegnate alla terraferma, questo sì. Così come è indispensabile che - afferma Dall'Agnola - i candidati alle prossime elezioni abbiano un'idea precisa di come migliorare la sicurezza in città.» Si tratta, a suo avviso, di fare chiarezza su dinamiche pericolose che sfociano nella faida tra residenti di origine nomade che hanno preso di mira attività commerciali bengalesi e mettere i negozianti nelle condizioni di tenere aperti i loro esercizi un pò più a lungo. «Un negoziante di Marghera oggi - fatica a tenere aperto un po' più tardi la sera il proprio esercizio. Se ci fosse più controllo, questo non accadrebbe».
Da Marghera, quindi, si solleva un appello a rafforzare la sorveglianza sul territorio. Lo dice chiaro il presidente della Municipalità Flavio Dal Corso. «Non lasciateci soli. Sul versante sicurezza, ma anche sotto quello abitativo, - afferma - abbiamo bisogno di sentire netta la presenza delle istituzioni.» Lui stesso tiene quotidiani rapporti con il commissario di polizia di Marghera. «Abbiamo ben presenti i fatti accaduti, a cominciare dall'aggressione in cui ha perso la vita Amidi Ayem, ferito a settembre. Viviamo nel territorio e, quindi, li conosciamo e abbiamo richiesto più volte un'intensificazione dei controlli». Si tratta di «togliere il terreno sotto le scarpe della criminalità», lavorando anche dal punto di vista abitativo. «Esistono stabili abbandonati basi per spaccio. Venivano usati anche gli alloggi delle Vaschette o l'ex-Cral Enichem per non parlare degli appartamenti, lasciati vuoti perché in attesa di ristrutturazione, che vengono occupati da gente dedita a traffici. A questo proposito - conclude Dal Corso - abbiamo chiesto alla Polizia Municipale di intervenire con lo sgombero di alcuni alloggi. Tra poco partirà il risanamento di centinaia di appartamenti comunali, vorremmo dare un segnale di miglioramento di qualità sociali. Potremo farcela solo se non saremo lasciati soli.»
Giacinta Gimma

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