«Tagli, addio terminal e Piano del traffico»

Sabato 20 Settembre 2014
Con simili tagli agli investimenti del Comune, operati dal commissario Vittorio Zappalorto e dal suo staff, la città potrebbe non presentarsi pronta all'appuntamento con l'Expo 2015. Il campanello d'allarme è suonato dall'Udc, il cui segretario Michele Scibelli ha chiesto un appuntamento urgente con il commissario.
Uno dei motivi di preoccupazione deriva dalla mancata inclusione in Piano investimenti dei terminal di San Basilio e di San Giobbe, concepiti per smaltire gran parte del traffico turistico diretto a San Marco e alle isole sgravando il canal Grande.
«Ma non c'è traccia - spiega Scibelli - neanche della prosecuzione del tram a San Basilio e della realizzazione delle piste ciclabili (già cofinanziate dalla Regione) con la perdita quindi del contributo e neppure del nuovo mercato ortofrutticolo a Marghera, con il rischio di dover pagare dal primo gennaio una penale di 5mila euro al giorno».
Questo bilancio avrà pesanti ripercussioni anche sul traffico acqueo.
«Non c'è traccia del finanziamento al Piano del traffico acqueo - dice l'ex assessore Ugo Bergamo - nonostante il costo sia contenuto e l'impatto invece sia strategico. Lo stesso interscambio merci del Tronchetto è stato inserito nel piano delle alienazioni mentre doveva essere messo a bando per la gestione. La seconda gara era pronta e con due cordate in lizza il ricavo di almeno 300mila euro l'anno sarebbe stato garantito. Queste e molte altre cose diremo al commissario, per spiegargli cose di cui evidentemente non conosceva l'importanza per la città».
E anche l'ex assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni scende in campo da un lato per sottolineare l'azione compiuta come responsabile delle opere pubbliche; dall'altro per invitare il commissario a rivedere il piano di tagli nei lavori pubblici. «Questa città, e lo ha capito abbondantemente lo stesso Zappalorto - afferma Maggioni - ha bisogno di un finanziamento continuo, anche se va riconosciuto che occorre trovare, così come abbiamo fatto noi con l'accordo con un privato come l'imprenditore Renzo Rosso, per il restauro del Ponte di Rialto. Vorrei però sottolineare che avallare i tagli annunciati da Zappalorto sulle opere pubbliche risulta essere un segnale pessimo, anche perchè il "taglio" riguarda opere essenziali e indispensabili per questa città. É evidente che tagliando, anche nelle opere pubbliche, il bilancio sarà ovviamente in pareggio, ma proprio perchè stiamo parlando di opere fondamentali per Venezia e Mestre, è indispensabile che il commissario riveda le proprie decisioni». Maggioni ribadisce l'importanza di far partire le opere pubbliche più attese. «Ci sono progetti fondamentali - ribadisce - di cui la città non può fare a meno. Credo che questi debbano essere garantiti a tutti i costi. E soprattutto Zappalorto deve ribadire, come ha già fatto in più di un'occasione a livello centrale, che Venezia è una città che ha bisogno di un'attenzione speciale».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci