Trenta afgani pressati nel furgone, passeur in cella

Sabato 20 Dicembre 2014
UDINE - Erano stipati in trenta nel vano posteriore di un furgone Fiat Ducato con targa italiana. Senza cibo, né acqua da bere. Con il portellone chiuso dall'esterno.
Viaggiavano probabilmente da ore, in condizioni disumane, i clandestini afghani intercettati nella tarda mattinata di giovedì dalla Polizia di Stato al casello autostradale di Amaro. Il furgone è stato fermato per un controllo mirato lungo la A23 dai poliziotti del Commissariato di Tolmezzo. Alla guida due campani, Tommaso Nichellini e Francesco Lubrano, di 45 e 26 anni, residenti in provincia di Napoli, poi arrestati per favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina. I profughi, tutti privi di documenti, sono stati scoperti all'apertura del portellone che, come detto, era stato chiuso dall'esterno, con evidenti rischi per gli occupanti in caso di incidenti. Gli stranieri sono stati accompagnati in Commissariato a Tolmezzo e subito rifocillati. Nei loro confronti sono state quindi avviate le procedure di prassi dell'ufficio immigrazione.
Il mezzo è stato posto sotto sequestro insieme a 500 euro in contanti di cui si sta cercando di appurare la provenienza. L'udienza di convalida dell'arresto dei due presunti passeur si terrà questa mattina davanti al gup del tribunale di Udine. Nel frattempo gli agenti del commissariato di Tolmezzo, diretto dal vice questore aggiunto Alessandro Miconi, proseguono le indagini per ricostruire le tappe del viaggio della speranza dei profughi. Per ora si sa solo che il gruppo era partito dall'Ungheria. Sarà da chiarire anche se, e a chi, i profughi abbiano versato delle somme di denaro per raggiungere l'Italia.
e.v.

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