Trascrizione cancellata dal commissario

Giovedì 30 Ottobre 2014
Il prefetto di Udine ha agito. Ieri mattina agli uffici dello Stato civile del Comune si è presentato un commissario ad acta per cancellare la trascrizione del matrimonio omosessuale.
Alle 9.30 il viceprefetto aggiunto Giovanni Maria Leo ha apposto una nota a fianco della trascrizione. «Con provvedimento del Prefetto della Provincia di Udine - si legge - in data 27 ottobre 2014 è stata annullata d'ufficio la trascrizione dell'atto di matrimonio controscritto».
Ma il caso è tutt'altro che risolto. Adele Palmeri e Ingrid Owens potrebbero fare ricorso e in tal caso il sindaco Furio Honsell annuncia che sarà al loro fianco. «Personalmente - esordisce il primo cittadino - sono rimasto molto dispiaciuto e colpito da questo atto, che, per altro, ritengo non abbia nessun valore giuridico in quanto sulla base della legge che disciplina lo stato civile l'annullamento può essere disposto unicamente per decreto di un tribunale. Sono addolorato che di fronte a un gesto come la trascrizione di un matrimonio - prosegue - ci sia stata una risposta così pronta e, tutto sommato, autoritaria da parte di un organo dello Stato. Una risposta che, ribadisco, penso non sia assolutamente giuridicamente efficace».
È la prima volta in Italia che accade e Honsell, pur volendo evitare uno scontro con la Prefettura, è pronto ad andare avanti come conferma anche il legale di Palazzo D'Aronco Giangiacomo Martinuzzi: «Tecnicamente è inutile ricorrere al Tar, potremmo avere una legittimazione per un'eventuale impugnazione dell'atto prefettizio, sicuramente se le due donne faranno ricorso noi ci dovremo costituire. La Prefettura - aggiunge - si è arrogata un potere che non ha e lo ha fatto con una celerità degna di nota. Alla faccia della burocrazia».
Il Comune si riserva comunque di capire che strada percorrere ora, nel frattempo le reazioni non si fanno attendere: «Siamo turbati da tutta questa efficienza repressiva del ministro Alfano che preoccupa e intimorisce il movimento omosessuale - commenta Giacomo Deperu, presidente di Arcigay Friuli -; abbiamo consultato i legali Rete Lenford che addirittura ravvisano nell'azione del prefetto di Udine un'ipotesi di reato che verrà portata a conoscenza della Procura affinché valuti le eventuali responsabilità del prefetto e del ministro».
Di ben altro avviso il centrodestra cittadino che chiede le dimissioni del sindaco e lo «diffida a utilizzare risorse economiche e umane dell'Amministrazione in questa sua avventura poiché non ha alcuna legittimazione per farlo, con conseguenti ipotesi di danno erariale».(((zancanerl)))