«Speriamo nel recupero crediti per pagare gli stipendi di luglio»

Venerdì 1 Agosto 2014
UDINE - Delusione, rabbia e rassegnazione. Era questo il clima che si respirava ieri all'assemblea che ha visto riuniti i 42 dipendenti delle tre società legate alla Ferramenta Bardelli con i sindacati di Cgil, Cils e Uil. «Le prime lettere di licenziamento sono già arrivate - fa sapere Paolo Duriavig, segretario regionale della Fisascat Cisl (nella foto) - i dipendenti se l'aspettavano, ma c'era comunque tensione».
Anche Duriavig, come aveva dichiarato Antonio Maria Bardelli la scorsa settimana dopo l'incontro con i sindacati, ammette che l'unica speranza ora è trovare un imprenditore interessato alle tre società: Ferramenta, Siderurgica e Cif (Centro ingrosso ferramenta) che la holding ha deciso di mettere in liquidazione dopo dieci anni di esercizi in perdita. Dai bilanci delle società risulta, infatti, una perdita d'esercizio, relativa al 2013, di quasi 300mila euro per la Siderurgica, 518mila per la Ferramenta e 410mila per il Cif, per un totale di oltre 1.200.000 euro.
Mentre per Ferramenta e Cif non si è potuta utilizzare la riserva straordinaria per coprire la perdita, in quanto non c'era più riserva, dato che gli ultimi fondi a disposizione erano serviti a coprire la perdita per l'esercizio 2012, per quanto riguarda la Siderurgica, all'ultima assemblea del Consiglio di amministrazione era stato deliberato, all'unanimità, di usare i 550mila euro di riserva straordinaria per coprire il "buco", ma la situazione, dopo anni di perdite e immissione di liquidità da parte del Gruppo Bardelli, non era più sostenibile: da qui la decisione di sciogliere anticipatamente le società. Una decisione che, se sofferta per il Gruppo, lo è ancora di più per i 42 dipendenti, di cui 25 occupati alla Ferramenta, 10 alla Siderurgia e 7 al Cif. Per alcuni di loro, dopo le ferie del mese di agosto, non ci sarà più un rientro al lavoro, altri ritorneranno fino a fine settembre, poi il rapporto di lavoro cesserà. «Ora c'è da sperare - dice Duriavig - che il liquidatore riesca a incassare soldi dal recupero crediti», un passaggio fondamentale per pagare lo stipendio di luglio e, per alcuni, quello di settembre.
«Durante l'assemblea - prosegue Duriavig - i lavoratori ci hanno chiesto per lo più informazioni di natura tecnica, dal momento che la situazione era nota a tutti. Verso il 10 settembre è prevista un'altra assemblea per illustrare le procedure da seguire. Quello che posso dire - conclude - è che c'è stata una gestione poco attenta e una serie di errori, seppure fino a un certo punto, dato che bisogna considerare i fattori crisi economica e crisi dell'edilizia». Per i 42 dipendenti viene dunque confermato il licenziamento, senza poter usufruire di strumenti conservativi.
Lisa Zancaner

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