Serracchiani a Cargnacco: «Non scordiamo quei Caduti»

Lunedì 22 Settembre 2014
POZZUOLO - «Il bisogno di mantenere vivo almeno il ricordo, il desiderio di offrire un riferimento ai familiari privi di una tomba su cui deporre un fiore, la volontà di lasciare ai posteri il simbolo tangibile di una tragedia immane, sono le fondamenta morali del Tempio di Cargnacco». Lo ha dichiarato ieri a Cargnacco la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione del 71.mo Anniversario della Ritirata di Russia, nel dicembre 1942-gennaio 1943. «Quei caduti e quei dispersi, quei soldati perduti, sono figli della nostra Italia, sono un pezzo della nostra storia più dolente: non dobbiamo mai dimenticarli», ha sottolineato la presidente della Regione, evidenziando anche come «non si possono commentare le parole di chi, italiano, sostenne che la loro fine fu concreta espressione di giustizia». «È purtroppo vero - ha concluso Serracchiani - che la giustizia a lungo nell'ultimo secolo ha nascosto il suo volto in Europa. Lo sanno bene le nostre terre, punteggiate come sono da monumenti funebri e tombe lasciate quale retaggio e monito dalle diverse forme di violenza che qui si sono successivamente scatenate. Da Redipuglia a Oslavia, dalla Risiera di San Sabba alla Foiba di Basovizza, da Porzus fin qui a Cargnacco, alla nostra regione è toccato il compito, pietoso e alto, di essere custodi di luoghi, di vittime e di memoria».