Sequestrate 22 armi da guerra

Martedì 21 Ottobre 2014
Sequestrate 22 armi da guerra
Le avevano comprate e detenute regolarmente, come armi comuni. Del tutto ignari che potevano anche sparare a raffica, semplicemente collocando la leva del selettore in posizione intermedia tra la "sicura" e il funzionamento con il colpo singolo. Ci sono anche 22 friulani tra i proprietari delle oltre 1.200 carabine semiautomatiche Zastava M76 e Gm Tecno mod GM 76 di cui la Procura di Brescia ha disposto il sequestro penale nell'ambito di un'inchiesta aperta per importazione di armi da guerra.
Le carabine semiautomatiche, già usate nei conflitti balcanici, sono in commercio dal 2004 a seguito della demilitarizzazione dell'ex Jugoslavia. Sono particolarmente ambite dai collezionisti, che possono pagare per un esemplare dai 900 ai 2mila euro. Si tratta di fucili molto simili ai kalashnikov, usati però per il tiro di precisione da lunga distanza, anche da un chilometro. Ma i controlli effettuati al banco di prova lombardo avrebbero evidenziato l'anomalia nelle armi, prodotte direttamente a Kragujevac o assemblate in Italia utilizzando i componenti provenienti dagli arsenali jugoslavi.
Il problema deriverebbe dall'utilizzo di componenti del congegno di scatto molto simili a quelli dell'AK47, il cosiddetto kalashnikov, importabile in Italia solo previa demilitarizzazione, ovvero dopo le modifiche necessarie per impedire il funzionamento a raffica. L'anomalia riscontrata ha indotto la Procura a disporne il sequestro quali armi da guerra, considerato anche il pericolo derivante agli ignari proprietari. Nel ritiro dei fucili sono state coinvolte 95 province in tutta Italia. La divisione Pasi, la polizia amministrativa, della Questura di Udine ha ultimato ieri gli accertamenti sui 27 fucili che le erano stati segnalati da ritirare dal mercato. Di questi, come detto, 22 sono stati sequestrati. Altri 3 erano già passati di mano, da un proprietario all'altro, finiti fuori provincia per cui sono stati avvisati i colleghi competenti per territorio. Gli ultimi 2 erano invece di un modello diverso rispetto a quelli da sequestrare. I proprietari non sono indagati. Sono per lo più collezionisti (uno aveva 300 armi in casa) del tutto estranei alla vicenda. Ora, per riavere le Zastava, potrebbero fare un'azione comune per sistemarle correggendo l'anomalia. Dovrebbero trovare il modo per bloccare la leva e impedire che possa entrare anche solo accidentalmente il comando per sparare a raffica.