Scienza, il festival che utilizza le mani

Lunedì 20 Ottobre 2014
Dal desiderio alla luce, nel nome della scienza. La diciottesima edizione del festival Scienzartambiente dedicata quest'anno a «Le logiche del desiderio», si è chiusa ieri preannunciando l'argomento del prossimo anno. Un festival in cui la scienza diventa sempre più interattiva, da toccare, mettere in discussione e provare, senza più ossequi reverenziali. Insomma da manipolare e creare: centinaia le persone che ieri sono passate al Convento di San Francesco di Pordenone, dove si sono fatte fotografare in 3D, o hanno giocato con la meccanica e l'elettronica. Merito dell'angolo «tinkering» dove oltre a due volontarie dell'Immaginario Scientifico si sono cimentati sei studenti dell'Itis Kennedy di Pordenone (assieme al docente Antonio Screti) che hanno guidato il pubblico nella costruzione di piccoli meccanismi (come «l'eccentrico», la stessa componente che permette ai cellulari di vibrare).
Per non parlare dei viaggi su montagne russe virtuali semplicemente indossando un visore a rilevazione di movimento o la costruzione di un piccolo «esapode-robot» che utilizza la versatile tecnologia di Arduino. Una domenica dedicata ai makers, inventori e protagonisti dell'UmbrellHacker Contest, vinto dalla squadra composta da Marco Innocente e Thomas Pevere, entrambi classe 2001, per la loro «Macchina fotografica antica», impiegando un ombrello e soli 2,50 euro. Un festival in cui la scienza non solo si riappropria della sua connotazione «artigiana» creativa, ma soprattutto non rifugge dalla provocazione: sia essa un acceso dibattito intorno alle scie chimiche (come quello di venerdì al Convento che ha visto contrapporsi il punto di vista scientifico laico a quello più «complottistico»). Oppure la provocazione che nasce dalla pulsione, come nella giornata di venerdì dedicata alla forza erotica delle immagini e del corpo. O semplicemente il desiderio di una vita trascorsa nell'arte (come testimoniato da Claudio Minellono, uno dei più importanti parolieri italiani che il prossimo anno presiederà la giuria del concorso «Il tuo canto libero» e un'eccellente Lorena Favot) e il desiderio di una fotografia di denuncia (nella visita guidata ai reportage di Pierpaolo Mittica).
Sono state diverse migliaia le persone che hanno frequentato le lezioni, i seminari e le conferenze di Scienzartambiente (più di mille solo venerdì), 2300 gli studenti delle scuole che hanno partecipato agli incontri e 260 gli universitari, in un'edizione in cui «abbiamo alzato la qualità della proposta, senza paura e per questo siamo stati premiati» hanno commentato ieri Chiara Sartori e Fabio Carniello membri, con Stefano Moriggi e Donato Ramani, del comitato scientifico del festival organizzato dal Comune di Pordenone.
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