Sì del Ministero all'elettrodotto

Martedì 29 Luglio 2014
Pratica conclusa. A sei anni di distanza dal deposito dell'istanza, il 3 luglio scorso si è conclusa "con esito positivo" a Roma la procedura di Valutazione di Impatto ambientale relativo al progetto di elettrodotto a 220 kV "Somplago-Würmlach" per quanto riguarda il tratto italiano compreso tra la stazione elettrica di Somplago ed il confine di Stato, presentato dalla Società Alpe Adria Energia Spa (cordata Pittini-Fantoni-Burgo). Ok definitivo dunque alla compatibilità ambientale dell'opera che però dovrà sottostare, per essere realizzata, a ben 51 prescrizioni emanate dai ministeri dell'Ambiente e dei Beni culturali, parte delle quali recepiscono quelle già a suo tempo segnalate dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La principale di esse riguarda "l'interramento dei cavi nel tratto finale dell'elettrodotto, da Malga Pramosio al confine di Stato, per l'attraversamento della Zona di protezione speciale Alpi Carniche".
I PALETTI. Oltre al tratto interrato per la zona Zps, le prescrizioni segnalano che nelle aree protette e siti Natura 2000 c'è "obbligo di non interferire con gli Habitat delle specie tutelate durate il periodo di nidificazione-riproduzione"; intimano di predisporre prima dell'avvio dei lavori "un piano dettagliato che contenga tempistiche e modalità di realizzazione degli interventi di demolizione, interramento o altra natura, facenti parte del progetto di razionalizzazione" delle linee esistenti nonché un Piano di Monitoraggio ambientale.
Occorrerà uno studio dell'impatto acustico dei cantieri e sulla produzione e smaltimento dei rifiuti; tutte le misure di compensazione andranno attuate. Sotto il profilo archeologico dovranno essere realizzati sondaggi dei terreni e "sarà facoltà della Soprintendenza regionale proporre lo spostamento delle opere previste".
LE MODIFICHE. Per quanto riguarda poi le varianti di tracciato, quattro le richieste fatte proprie dal ministero, ovvero lo spostamento dei sostegni fuori dalle aree di dissesto presenti nei comuni di Cavazzo, Tolmezzo (Monte Band), località "Laipacco" di Paluzza oltre ad una serie di altri sostegni che dall'alveo del fiume Tagliamento dovranno essere spostati alla sua sponda sinistra. Si dovrà "evitare il più possibile il taglio della vegetazione", il legname conferito ai gestori locali di biomasse e poi prevedere "quinte arboree che favoriscano l'assorbimento visivo dei sostegni", che a loro volta dovranno avere "verniciature mimetiche".
IL CONTROLLO. Il decreto ministeriale, composto da 27 pagine più due allegati, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 luglio scorso, il testo con tutto l'incartamento dal 2008 ad oggi, è disponibile sul sito del ministero dell'Ambiente.
Ora ci sarà la possibilità di ricorso al Tar entro i prossimi 60 giorni e al Capo dello Stato entro 120. Annualmente il proponente dovrà fornire una relazione sullo stato di avanzamento delle ottemperanze alle prescrizioni, sulle quali vigileranno per le rispettive competenze Arpa, Regione, ministeri, Soprintendenze, Autorità di Bacino, Enti gestori delle aree protette. Il progetto dovrà essere realizzato entro cinque anni; trascorso tale periodo, fatte salve proroghe, la procedura di Via dovrà essere riattivata.
© riproduzione riservata