Raggirati in casa dal falso idraulico

Sabato 28 Marzo 2015
UDINE - Si è presentato a casa di una coppia di anziani che vivono soli in un'abitazione piuttosto isolata di Udine.
«Sono un addetto incaricato del controllo dei tubi - ha detto lo sconosciuto -. Ci sono dei problemi sulle condutture, dovrei verificare». I due coniugi, di 80 e 86 anni, si allarmano e temono che l'acqua normalmente usata possa non essere più potabile. Così fanno entrare quello che si rivelerà poi essere un truffatore. L'uomo non esibisce cartellini identificativi, ma il suo modo di fare è convincente. Con una piccola torcia elettrica mostra ai due anziani come l'acqua che usano per l'alimentazione e per lavarsi non sia più buona. Fa finta di ispezionare una tubatura: «Vede che cambia colore?». C'è poco da fare: per quell'idraulico venuto chissà da dove, è assolutamente necessario immettere nel sistema una sostanza purificante. La coppia acconsente, perché non vuole rischiare. Ma c'è una strana richiesta che lo sconosciuto fa loro: «Avete oro in casa? Perché se ne possedete è bene metterlo in un posto sicuro mentre bonifichiamo le condotte. Perché il prodotto chimico che andrò a usare rovina il metallo prezioso». Gli anziani si spaventano ancora di più: oltre all'acqua non potabile, c'è pure il rischio che i preziosi di famiglia possano restare danneggiati. Che fare? Pronto il suggerimento del malfattore: prendere tutto l'oro che c'è in casa, metterlo in un sacchetto per alimenti e poi ficcarlo nel freezer della cucina. Per il ladro, infatti, lì è freddo, chiuso e non si corre alcun rischio, perché non c'è acqua «contaminata». La coppia purtroppo ci casca: va in camera da letto, apre cassetti, armadi e portagioie, prende collanine, anelli, bracciali e il resto dei monili di cui dispone e li "congela" nel frigo. Al malvivente non pare vero: si appropria di quel piccolo gruzzolo dopo pochi minuti, con destrezza, senza farsi notare. Poi termina il suo finto lavoro di "bonifica" e se ne va indisturbato. Rimasti soli, gli anziani aprono il freezer e dentro ci trovano solo minestrone e bistecche: dei preziosi non c'è più traccia. Allora chiamano i carabinieri del Radiomobile della Compagnia di Udine, comandata dal capitano Alberto Granà, che adesso stanno cercando di individuare il responsabile dell'odioso reato. Procede la stazione di Udine Est.(((treppop)))