Pittoni: «Occorre fermare all'origine i richiedenti asilo»

Giovedì 28 Agosto 2014
«Intervenire su chi intende chiedere asilo politico prima che si imbarchi per l'Italia. La nostra magistratura è impotente in casi, probabilmente non isolati, come quello dei rifugiati afghani che a Cividale spacciavano droga addirittura a minori? L'unica soluzione è “fermare” sull'altra sponda del Mediterraneo i richiedenti asilo - che possono dover attendere anche un anno il responso (nella stragrande maggioranza dei casi negativo) - aprendo gli uffici dove presentare domanda nei Paesi di transito».
L'ex senatore Mario Pittoni, della Lega Nord, ricorda la mozione che il suo partito ha depositato il mese scorso e che verrà discussa nel prossimo consiglio comunale a Udine per essere poi rilanciata in tutte le amministrazioni dove la Lega è presente.
L'attuale capogruppo della Lega Nord a Palazzo D'Aronco, che nella passata legislatura a Palazzo Madama ha ricoperto il ruolo di capogruppo del Carroccio in commissione Politiche dell'Unione Europea, spiega: «Vogliamo porre fine ai viaggi della morte nel Mediterraneo ed evitare di trovarci a dover gestire centinaia di migliaia di “richiedenti asilo” senza alcuna possibilità di integrazione nel nostro tessuto sociale. Bisogna impegnare il Governo ad attivarsi, insieme agli altri Paesi europei, per ottenere di esercitare direttamente sull'altra sponda del Mediterraneo il nostro dovere di soccorso umanitario, vagliando in loco le domande di asilo politico da ripartire poi equamente tra i Paesi dell'Unione Europea».
«Questo, previ accordi con i Paesi interessati - prosegue Mario Pittoni - consentirà di riattivare i respingimenti, che con il ministro Maroni avevano portato all'azzeramento degli sbarchi».