Più posti per i profughi in città

Domenica 21 Dicembre 2014
Non c'è tregua per l'emergenza profughi in città. «Ci sono dieci-quindici arrivi alla settimana. Non può essere il Comune a farsi carico di tutto», dice l'assessore Nonino. Ma, sotto l'albero, ora ci sono anche delle buone notizie.
Primo: la convenzione Aura (il progetto per l'accoglienza dei richiedenti asilo nato da un accordo con la Prefettura del 2013, che si appoggia su una rete di associazioni del terzo settore), in scadenza il prossimo 31 dicembre, è stata prorogata di tre mesi, fino al 31 marzo 2015. Secondo: i posti a disposizione sono stati ampliati da 80 a 100, «già tutti occupati». Le spese saranno a carico dell'Ufficio territoriale del Governo, che per ciascun profugo verserà ogni mese al Comune l'importo pro capite pro die di 29,50 euro. «Grazie alla convenzione, attraverso la Caritas sono stati individuati 20 posti nuovi, una disponibilità che ad ottobre non c'era. Adesso, però, non abbiamo più nemmeno nessuna prospettiva di posti. I profughi stanno arrivando di continuo. Speriamo che la Prefettura possa attivarsi per trovare altri posti», dice l'assessore Antonella Nonino.
L'«allungo» di tre mesi, comunque, resta una prospettiva «con il fiato corto», per dirla con le parole di Nonino. «Avevamo chiesto almeno sei mesi di proroga, un tempo che ci consentirebbe, banalmente, anche di individuare appartamenti sfitti sul mercato, oltre che di avere delle progettualità migliori. Sarebbe perfetto se a livello territoriale venissero individuate accoglienze più stabili per integrare queste persone. Abbiamo chiesto alla Prefettura che facesse un approfondimento con il ministero». Ma Roma ha risposto picche. «La Prefettura sarebbe favorevole, ha fatto un quesito, ma il ministero adesso ha acconsentito solo a una proroga di tre mesi», spiega l'assessore udinese.
Ora, per ragioni di trasparenza, il Comune si è deciso anche a lanciare un tam tam pubblico con un avviso (la scadenza per le manifestazioni di interesse è il 9 gennaio) per individuare operatori disponibili a gestire il servizio di accoglienza a favore dei richiedenti asilo. «Abbiamo deciso - spiega Nonino - di rendere più trasparenti le esigenze di accoglienza e le tipologie di percorsi, in modo che i soggetti a cui affidiamo i migranti siano sotto gli occhi di tutti per le attività che fanno e la disponibilità che danno. Un modo per aprire e verificare se ci siano ulteriori disponibilità».
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