Partecipate, mozione in Regione

Martedì 31 Marzo 2015
UDINE - La retromarcia del sindaco sulla dismissione delle partecipazioni societarie del Comune fa partire il centrodestra al contrattacco e la mozione presentata ieri in consiglio comunale, bocciata dalla maggioranza, finirà sui tavoli della Regione. Il documento sulla razionalizzazione delle partecipate presentato da Furio Honsell, in controtendenza con la precedente delibera della giunta e con il parere contrario di due dirigenti e del segretario generale, ha scatenato la polemica da parte del centrodestra che, in una mozione d'ordine, ha ritenuto non accoglibile la comunicazione del sindaco. «Le partecipazioni sono già state filtrate nel 2011 e abbiamo dismesso quelle non strategiche», ha detto Honsell. Allo stato attuale, «due sono microinvestimenti in istituti di credito e possiamo dismetterli in qualunque momento», ha proseguito. Quelle che figurano come servizi pubblici, ha aggiunto, non si toccano, ovvero Net, Cafc, Ssm, Hera, Saf, ma dagli uffici di Palazzo D'Aronco era arrivato il parere per la dismissione di Udine mercati, Udine e Gorizia fiere, Ditedi, Friuli Innovazione e le due banche; verso queste società Honsell ha spiegato di aver fatto una proposta «di riduzione dei costi dove possibile per ottemperare al dettato normativo». Spiegazioni che non hanno convinto il centrodestra: «La legge sulla razionalizzazione parla di sindaci che dispongono e approvano un piano da inviare alla Corte dei conti, siamo di fronte a una delibera portata in giunta con tre pareri contrari di due dirigenti e del segretario generale - ha detto Vincenzo Tanzi -. Il sindaco avrebbe messo in difficoltà il consiglio a votare con questi pareri contrari dati dagli uffici e non dalla politica, ma così ha trasformato un atto amministrativo in atto politico che la legge non richiede», ha concluso proponendo di mettere ai voti la proposta di delibera con i pareri dei dirigenti e del segretario, «per mettere il consiglio in condizioni di votare e chiedo di sospendere la seduta per un chiarimento». Sospensione di 5 minuti concessa dal presidente Carmelo Spiga, ma alla ripresa della seduta la mozione non è passata.
Lisa Zancaner