Nozze gay, i tre sindaci decidono di non decidere

Martedì 30 Settembre 2014
Il Comune di Udine trascriverà le nozze gay celebrate all'estero, valutando le specificità di ogni singolo caso per analizzare se ci siano i fattori che ne permetterebbero la registrazione. E, a quanto pare, il matrimonio dell'udinese Adele Palmeri, che ora vive a Bruxelles con la moglie Ingrid Owens sposata in Sudafrica, questi requisiti li ha e risulterebbe quindi «accoglibile» la sua richiesta. Udine, Pordenone e Trieste hanno scelto questa strada condivisa che non prevede l'emanazione di ordinanze ad hoc: la decisione è emersa nell'incontro di ieri a Palazzo D'Aronco. Vertice cui hanno partecipato, oltre al sindaco Furio Honsell, il suo omologo di Pordenone Claudio Pedrotti, il vicesindaco del Comune di Trieste Fabiana Martini, l'assessora ai diritti del Comune di Udine Antonella Nonino, e la presidentessa della Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine, Sara Rosso.
«Assieme a Pordenone e Trieste - ha commentato Honsell a fine riunione -, abbiamo deciso che ogni singolo caso verrà attentamente valutato. Come sindaci cerchiamo di rispondere alle esigenze dei cittadini, quindi a seconda delle problematiche valuteremo le specificità e le criticità dei casi. In merito alle due cittadine, di cui una udinese, sposatesi in Sudafrica e che hanno presentato richiesta a Udine - ha continuato -, se saranno confermate alcune evidenze da parte dell'ambasciata belga, il loro caso appare accoglibile sulla base di principi di diritto internazionale privato». Come detto, non ci saranno né ordinanze né delibere (al contrario di quanto fatto a Bologna, ad esempio) «dato che, in particolare su questa materia, la competenza è del Parlamento». La trascrizione, comunque, non avrà effetti sul piano giuridico in assenza di una normativa nazionale, «ma per l'accesso ai servizi, questo non è un problema dato che già lo assicuriamo alle coppie di fatto. La mia posizione sui diritti civili - ha concluso Honsell -, è sempre stata chiara. Il mio impegno sarà sempre e comunque quello di consentire alle persone il pieno raggiungimento dei diritti e finché il Governo e il Parlamento non legifereranno, a noi sindaci spetterà sempre il compito di risolvere concretamente caso per caso ogni questione». Parole che sono bastate ad Arcigay per esprimere piena soddisfazione: «Una vittoria di laicità che conferma il senso di civiltá che caratterizza il Comune di Udine», ha dichiarato Giacomo Deperu, presidente Arcigay Friuli che dà per acquisita la trascrizione delle nozze tra le due donne.
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