Natale, sequestrate le luci "fuorilegge"

Mercoledì 26 Novembre 2014
Prodotti per l'igiene, materiale elettrico e 1.200 catene luminose natalizie di varia foggia e dimensione da utilizzare per alberi di Natale, presepi e altri addobbi natalizi. Sono 17.400, in totale, gli articoli sequestrati dalla Guardia di Finanza di Udine, nell'ambito di un piano di controllo sulla sicurezza dei prodotti predisposto dal Comando provinciale. I prodotti, destinati alla vendita, di verosimile produzione estera, sono risultati sprovvisti di regolare marcatura CE, delle prescritte informazioni per il consumatore, dei dati identificativi del produttore e del responsabile dell'immissione in commercio all'interno della Comunità Economica Europea, della composizione dei materiali costituenti e delle informazioni d'uso in lingua italiana. Il materiale è stato sequestrato presso tre punti vendita gestiti da cittadini extracomunitari. Ai responsabili sono state contestate sanzioni penali, per la messa in commercio dei dispositivi elettrici che, dall'uso altamente pericoloso, integra le ipotesi di reato previste per la frode in commercio e la violazione del Codice del consumo. E amministrative, per gli altri 16.200 oggetti.
«L'attività operativa si inquadra in un ampio progetto di attività ispettive il cui scopo primario è la verifica degli standard qualitativi dei prodotti», ha commentato l'operazione il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Udine, colonnello Stefano Commentucci. «Questi articoli possono palesare criticità in ordine all'impiego di materiali che non rispondono ai requisiti di sicurezza imposti in ambito comunitario e comunque sono commercializzati senza che sia possibile risalire con esattezza "da chi" e "come" sono stati prodotti, con correlato, ben intuibile pregiudizio ai consumatori - ha aggiunto -. Il piano dei controlli è stato concepito inoltre a tutela del libero mercato, perché la vendita di prodotti transitati per canali alternativi e privi delle garanzie che la vigente normativa sia nazionale sia comunitaria loro impone potrebbe comportare una concorrenza sleale nei confronti della maggioranza dei commercianti che rispettano le leggi dello Stato in materia».
Elena Viotto

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