Ma ormai quasi tutto

Sabato 31 Gennaio 2015
UDINE - Nessun danno, a ieri, a causa della scossa.
Ma, come è accaduto in passato, anche per sommovimenti di entità più lieve, è possibile che eventuali problemi causati dal terremoto possano venire a galla nelle prossime settimane, a seguito di controlli più accurati a immobili e strutture.
Un caso su tutti quello del duomo di Santo Stefano di Buja che nell'agosto 2004 mostrò un cedimento della facciata tale da non riuscire più a chiudere le porte di ingresso.
L'incrinatura era dovuta, allora, alla scossa verificatasi il 12 luglio precedente, che era andata ad aggravare una situazione compromessa già dal sisma del '76 ma che non era mai stata rilevata.
Si procedette, in quella circostanza, alla messa in sicurezza dell'edificio sacro, ora in condizioni statiche ottimali.
La maggior parte degli immobili che sorgono nell'area colpita ieri dal sommovimento sono comunque antisismici, in particolare quelli residenziali, ma ne restano altri, come chiese votive, campanili e strutture pubbliche, che non sono state adeguate negli anni per le cause più diverse.
Un esempio quello dell'ex cinema Margherita a Tarcento i cui lavori di recupero subirono un rallentamento notevole perché, durante l'intervento, si scoprì che il complesso non era antisismico.
In alcune zone, inoltre, come per il borgo di Portis, a Venzone, dall'immediato post sisma è stato fatto divieto di tornare a vivere e ricostruire perché l'area è stata giudicata pericolosa in caso di scosse di forte entità, per la vicinanza con la montagna.
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