La terra non suona più conduce alla riflessione

Lunedì 2 Marzo 2015
BUDOIA - Un viaggio letterario nella Grande Guerra attraverso brani di autori europei dell'epoca che l'hanno vissuta, accompagnata dai brani popolari, che i soldati cantavano per rincuorarsi. La terra non suona più, progetto ideato e realizzato da Luca Altavilla con Romano Todesco alla fisarmonica, ospite nel teatrino di Dardago, ha un impianto semplice ma sincero, tanto che i brani, accompagnati anche a proiezioni artistiche, sono stati proposti integri, appena accentuando i personaggi e i dialoghi con le espressioni della voce. Dalla lettura scenica emergono aspetti e punti di vista molto diversi: si va dalle atmosfere rarefatte e surreali di un sanatorio di montagna dove nel silenzio irrompe l'annuncio della guerra (da Il fuoco del francese Barbusse, mentre Todesco suona una Montanara essenziale e minimalista) alla fuga dell'ufficiale austriaco dal campo di prigionia, che dal suo nascondiglio polacco apprende della fine della guerra una anno dopo (da Fuga senza fine dell'austriaco Roth, preceduta dalle Danze ungheresi di Brahms eseguite con trasporto e pienezza di suono). La paura di Federico De Roberto descrive non solo un sentimento comune nell'affrontare la morte, sapendosi senza via di scampo, ma anche l'assurdità delle azioni militari ordinate senza possibilità di risultato, il dovere dell'obbedienza e le conseguenze della diserzione. Il tedesco Remarque di Niente di nuovo sul fronte occidentale denuncia l'atrocità del gas e del concetto delle armi chimiche, mentre Lussu constata amaramente come il nemico non fosse quello schierato di fronte, quanto piuttosto l'intera catena di comando militare interna. La vivace e sapida interpretazione di Zang Tumb Tumb volutamente stride, rivelando le contraddizioni tra un'esaltata propaganda intellettuale e la misera realtà, con la descrizione della morte del cavallo sul ciglio della strada durante la ritirata di Caporetto di Betocchi. Ma c'è spazio anche per l'ironia con il grottesco sogno del cadetto Biegler descritto dal ceco Hašek. Ottimi spunti letterari che stimolano ad approfondire.
Clelia Delponte

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