UDINE - (R.U.) Si apre uno spiraglio per la ripresa dell'attività dell'Italricambi, uno dei più affermati produttori di parti di ricambio in acciaio antiusura per macchine per movimento terra, con stabilimenti a Cividale e Flagogna dichiarata fallita dal Tribunale di Udine nel maggio dello scorso anno. E la soluzione potrebbe essere tutta "made in Friuli". Nei giorni scorsi, infatti, la Faber di Cividale, uno dei principali produttori mondiali di bombole in acciaio per gas compressi ad alta pressione, ha presentato alla curatela fallimentare una proposta irrevocabile d'acquisto per l'azienda: sulle cifre, strettissimo riserbo, ma pare che dovrebbe aggirarsi attorno a 1,5 milioni. Sarà ora la curatrice fallimentare Francesca Linda a dover esaminare la proposta che potrebbe portare al riassorbimento della settantina di lavoratori dell'ex Italricambi. A far pendere il piatto della bilancia a favore dell'offerta della Faber potrebbe essere proprio la serietà e la solidità dell'azienda cividalese (oltre 130 milioni di fatturato e utili che lo scorso anno avrebbero raggiunto i 7 milioni dopo "importanti" ammortamenti e con una forte liquidità).
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