Un grande cuore verde ed il tricolore italiano, cucito accanto alla bandiera dell'Unione Europea e a quella austriaca, tutte e tre stese a cavallo del confine del valico di Pramosio mentre attorno suonava l'Inno alla Gioia di Beethoven. Questa l'immagine più significativa ed emblematica dell'alleanza tra i popoli di Friuli e Carinzia per dire ancora un forte No all'elettrodotto aereo Wurmlach-Somplago. Una manifestazione incastonata nella Marcia globale per la pace e il clima promossa ieri in tutto il mondo che ha visto nella passeggiata tra le vette delle Alpi Carniche la sua declinazione regionale. Circa 200 le persone che vi hanno partecipato, tre quarti dalla nostra regione, gli altri dalla Valle del Gail. «Una emozione straordinaria»: l'ha descritta Renato Garibaldi, di Carnia in Movimento, tra i promotori dell'evento assieme a tutte le associazioni ambientaliste e ai comitati del Friuli Venezia Giulia. «Si è trattato di un momento altamente simbolico - ha aggiunto - che ancora una volta richiama l'attenzione della politica e dell'economia regionale; questa volta italiani e austriaci hanno marciato assieme verso il confine non per farsi la guerra ma per lottare per la pace e i diritti delle popolazione locali che non vogliono nel modo più assoluto vedere piloni alti 60 metri a deturpare queste splendide valli dove i nostri nonni ed i nostri padri hanno versate il loro sangue nei conflitti mondiali». Definite «bugie» le dichiarazioni dell'assessore regionale Vito che ha spiegato di sostenere solo un'ipotesi interrata per l'elettrodotto. «La Regione ha già detto Sì a quell'opera aerea e adesso si contraddice facendo ulteriormente imbestialire i cittadini» conclude Garibaldi.
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