In città il compagno di lotta del Che

Martedì 2 Settembre 2014
In città il compagno di lotta del Che
Arriva a Udine l'ultimo dei testimoni dell'ultima avventura del "Che" Guevara: venerdì 5 settembre alle 17.30 alla Libreria Friuli è infatti previsto un incontro con Dariel Alarcon Ramirez, più noto col nome di battaglia di “Benigno”, che era in Bolivia nella squadra del celebre guerrigliero argentino quando l'eroe della rivoluzione cubana fu ucciso il 9 ottobre 1967. Braccato dall'esercito boliviano, riuscì a rientrare a Cuba dove il regime castrista lo nominò direttore delle Scuole speciali. Continuò le sue missioni all'estero, di nuovo in Bolivia, poi in Angola e Perù: eppure, quasi giunto ormai a sfiorare vertici del potere, visse dall'interno l'evoluzione del regime, le speranze tradite, la chiusura e la repressione. E come già era accaduto al "Che", che aveva finito per prendere le distanze da Fidel, anche lui si allontano. Non era più la "sua" Cuba, quindi decise di andarsene in volontario esilio in Francia dove si è fatto promotore degli ideali di giustizia e umanità che ha condiviso con il "guerrigliero eroico", a cui si era unito nel 1957 quando nel corso dei rastrellamenti sulla Sierra Maestra le truppe di Fulgencio Batista avevano incendiato la sua fattoria e ammazzato Noémie, la sua compagna sedicenne, incinta di sette mesi. Per vendicarla si aggregò ai "barbudos" di Castro e Che Guevara, sbarcati sull'isola l'anno prima: e partecipò come mitragliere alla marcia su l'Havana, senza perdersi uno scontro. Promosso capitano a diciannove anni, nell'ottica della rivoluzione mondiale che si voleva esportare a livello planetario, si era occupato dell'addestramento dei volontari latinoamericani e africani, fino a seguire il Che sia in Congo che in Bolivia.
Un rimpianto lo perseguita: non aver compreso, come i suoi cinque compagni (Pombo, Urbano, el Nato, Inti e Dario), che il loro capo era stato rinchiuso in uno degli edifici – la scuola - del villaggio di La Higuera. «Avremmo dato la nostra vita per liberarlo», dice nelle sue "Memorie di un soldato cubano", e lo ripeterà anche a Udine, dove la sua storia sarà introdotta da Carletto Rizzi.