Il Cai ribadisce il no al traffico motorizzato sui sentieri di montagna

Sabato 2 Agosto 2014
Il Cai è da sempre impegnato nella salvaguardia dell'ambiente montano. Il suo impegno è rivolto anche a garantire una frequentazione sostenibile, cioè una frequentazione che non procuri, o limiti al massimo, i danni all'ecosistema dovuti dall'attività dell'uomo, ricreativa e non.
Il traffico motorizzato sui sentieri produce un alto impatto ambientale sulla fauna, sulla flora e sul fondo dei di mulettiere e sentieri che i volontari Cai mantengono faticosamente e senza oneri pubblici (60.000 km di sentieri). Moto e quad rappresentanoinoltre un pericolo per gli escursionisti ponendo un problema di sicurezza: chi si muove a piedi si trova ad essere l'utente debole anche sui sentieri. Tutto ciò si trasforma in un disincentivo alla frequentazione non motorizzata della montagna e, quindi, un ostacolo allo sviluppo, alla valorizzazione e alla tutela del territorio montano, oltre al danno ambientale. Il problema è nazionale, si estende anche all'uso delle motoslitte nel periodo invernale. È evidente l'incompatibilità fra escursionismo e motociclismo su terreno comune, che appare un paradosso anche rispetto ai progetti per la promozione e per lo sviluppo del turismo dolce, che richiedono investimenti modesti ma sono realizzabili solo con scelte precise e coerenti.
«Il nostro paese è percorso da una rete di itinerari - scrive il Cai in una nota - di lunga percorrenza di grande valore naturalistico, storico e devozionale, che si appoggia in massima parte sulla rete sentieristica. Le numerose presenze di viaggiatori a piedi, provenienti spesso da altri paesi europei ed extraeuropei, su questi itinerari, dove vengono attivate iniziative imprenditoriali agro-turistiche anche da parte di giovani con possibili futuri sviluppi per l'economia montana, sarebbe fortemente disincentivata dalla convivenza con motociclette e quad».
Il CaiI dice quindi no al traffico motorizzato indiscriminato sui sentieri di montagna. Tale aberrazione concettuale e giuridica non sarebbe possibile se il quadro normativo nazionale, a cominciare dal Codice della Strada, fornisse una definizione precisa di sentieri e mulattiere, finalizzandoli esclusivamente a transiti non motorizzati. Il Cai sostiene e supporta, ampliandone l'eco, le iniziative dei Gruppi regionali e le proteste degli escursionisti a difesa della rete sentieristica dalla inusitata apertura ai mezzi motorizzati.