I soci e i dipendenti: «Non lasciateci soli»

Sabato 28 Marzo 2015
AMARO - C'è la rabbia, l'ira, lo sdegno di dipendenti, fornitori e soci, stati d'animo che si alternano ad un totale smarrimento, misto a disillusione perché le risposte al momento sul piatto non possono bastare a salvare tutti. C'è il senso di impotenza tra chi si sta impegnando per le trattative pur sapendo che queste si stanno giocando a ben più alti livelli. C'è ancora quel brivido che corre lungo la schiena di quanti si sono già rassegnati ed iniziano a prepararsi al peggio. Da tutti loro, facce diverse dell'universo Coopca in crisi, si è alzato ieri mattina il grido angosciato: «Non lasciateci soli!».
Più o meno erano in 400 a manifestare, c'è chi dice che dovevano essere ben di più, c'è chi chiama in causa il vento, la pioggia, l'orario sfavorevole per chi lavora... Fatto sta che il messaggio forte è comunque partito ed i destinatari sono stati evocati dal palco: «Regione, sistema cooperativo nazionale e regionale, privati - hanno elencato rappresentanti del sindacato e dei lavoratori -, vi richiamiamo tutti al vostro senso di responsabilità affinché troviate i mezzi per il salvataggio dei posti di lavoro e dei risparmi dei soci di Coopca, questo territorio non si può permettere di sostenere le ripercussioni di una vertenza del genere».
Cgil, Cisl e Uil al microfono hanno denunciato il troppo tempo perso in questi mesi, l'insufficienza del piano concordatario ad oggi presentato per poi auspicare che l'intervento di CoopNordest si concretizzi al più presto. Di politici se ne sono visti pochi, c'erano i consiglieri regionali Tondo, Agnola e Marsilio, l'europarlamentare De Monte. A parlare a nome della ventina di sindaci ed amministratori del territorio, il primo cittadino di Tolmezzo, Francesco Brollo: «Siamo presenti a prescindere dalle nostre provenienze geografiche e politiche, arriviamo da luoghi diversi ma siamo uniti, il coinvolgimento deve essere totale perché c'è aria di tempesta e il "si salvi chi può" non è ammesso». La platea agita cartelli, trilla con i fischietti, di parole ne ha già sentite troppe, chiede fatti. I sindacati spiegano che la Regione si sta facendo parte attiva e che proprio martedì incontreranno la presidente Debora Serracchiani a Udine, in attesa della decisione della scadenza data dal Tribunale per l'8 aprile. E mettono in guardia: «Se non arriveranno buone notizie siamo pronti a scendere nuovamente in strada».
Intanto, da Pordenone, a margine di un convegno, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha parlato della situazione: «So che le cooperative di consumo friulane hanno avuto problemi e difficoltà, tanto che c'è una procedura in corso. Mi auguro che il mondo cooperativo che, storicamente, ha trovato sempre la strada per dare una mano nelle situazioni di difficoltà, riesca a farlo anche in questo caso». Anche Serracchiani è intervenuta: «Noi dobbiamo lavorare affinché si trovi una soluzione e questo significa migliorare il piano. Lo stiamo facendo attivamente».
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