Hospice, si dimette il Cda

Mercoledì 1 Ottobre 2014
Arrivederci hospice. Se i terremoti non sono prevedibili, questo era nell'aria. La notizia si è diffusa nel pomeriggio di ieri, manca ancora l'ufficialità, ovvero le lettere formali, ma pare che il consiglio di amministrazione della Fondazione hospice-rsa Morpurgo Hofmann, presieduto da Beppino Colle, si sia dimesso in massa, ovvero tutti i consiglieri tranne uno. La decisione sarebbe arrivata dopo l'ennesima bocciatura da parte della Regione del progetto, rivisitato, per l'hospice che doveva trovare collocazione nell'ex caserma Piave. Il rischio concreto, ora, è di veder sfumare i due milioni di euro messi a disposizione del ministero per la realizzazione dell'edificio. Una decisione, quella del Cda, che arriva esattamente nel primo giorno di illustrazione della riforma della sanità in consiglio regionale. Proprio ieri Colle, raggiunto al telefono con la richiesta di aggiornamenti sul progetto, si è limitato a un «no comment». La prima bocciatura da parte dell'assessore regionale alla sanità Maria Sandra Telesca e del direttore centrale della sanità della Regione, Adriano Marcolongo, era arrivata mesi fa quando la Fondazione aveva riproposto il progetto dell'hospice che, nella sua rivisitazione, rispettava alcune indicazioni: un edificio a T, legato alla necessità di un disegno semplice per ridurre gli spazi e quindi i costi, con stanze dalla dimensione di 24 mq. Si parlava dunque di una struttura da 1900 mq muri compresi, nel pieno rispetto delle norme di accreditamento regionale. Stanze con libero accesso al giardino, due luoghi comuni di soggiorno, una sala da pranzo e due soggiorni. Una progettazione per cui le critiche erano già in preventivo chiamando in causa la valutazione dei costi. La Fondazione ha, o meglio aveva, a disposizione 4milioni e 400mila euro, una cifra che la Regione avrebbe implementato con l'ennesima rivisitazione del progetto. La scadenza per presentarlo era stata fissata questo mese, ma la Fondazione aveva da tempo messo mano a carte planimetrie e riproponendo il futuro hospice. A suo tempo Colle aveva dichiarato che un'altra bocciatura avrebbe avuto come conseguenza le sue dimissioni e così pare abbia fatto. Resta da capire, in attesa del passaggio formale, quale sarà il futuro dei 30 posti per i malati terminali e che fine faranno i soldi stanziati da Roma.