Gemona sotto choc «Pronti ad aiutarli»

Mercoledì 26 Novembre 2014
Gemona sotto choc «Pronti ad aiutarli»
Gemona è sotto choc dopo aver appreso la notizia della mamma siciliana di 30 anni che abita nel centro della cittadina e che, dopo aver partorito di nascosto il suo quarto figlio a Palermo, una bella bambina bionda, l'ha gettato in un cassonetto delle immondizie ancora vivo, col cordone ombelicale attaccato, causandone la morte poche ore più tardi per una grave emorragia.
«Viviamo una condizione di pesante disagio in questi momenti - dice il sindaco, Paolo Urbani - e non vogliamo giudicare questa donna che, tra l'altro, nessuno pare conoscere. Se però lei o il marito avranno bisogno d'aiuto, la comunità è pronta a dar loro ogni tipo di supporto». Il primo cittadino ha appreso quanto successo in Sicilia nella serata di lunedì, raggiunto da alcune telefonate mentre era in corso il consiglio comunale.
E ieri ha cercato di capire qualcosa di più di questa famiglia, di cui in paese s'è parlato tutto il giorno. «Abitano a Gemona dallo scorso mese di febbraio, in un appartamento della vecchia "Casa Formentini", in via della Cella, immobile che un tempo era di proprietà delle ferrovie. Si tratta di una palazzina spesso usata come residenza temporanea anche da militari, dove c'è parecchio ricambio nelle locazioni. In ogni caso nessuno, anche dei vicini, ricorda questa mamma di 30 anni. Sappiamo che due dei loro figli frequentano le nostre scuole e che il loro papà è un sottufficiale dell'esercito di stanza nella caserma degli alpini "Feruglio", nella vicina Venzone. Da quanto abbiamo avuto modo di capire, lei deve aver fatto per un certo periodo l'impiegata, ma credo che poi, con tre bambini, che sono non poco impegnativi, adesso faccia solo la casalinga e la donna di casa».
La famiglia pare abbia vissuto questi mesi gemonesi senza dare mai alcun problema né far pensare a sofferenze di nessun tipo: né di natura economica, né di disagio sociale. «Una coppia di genitori come tanti - dice Urbani - non sono mai stati seguiti dai servizi sociali né hanno mai avanzato istanza all'amministrazione comunale circa sovvenzioni per scuolabus, mensa o altri aiuti. Pareva, insomma, tutto tranquillo. Ma evidentemente il disagio c'era ed era grande. Ci duole non essere riusciti ad intercettarlo, anche perché la nostra rete di assistenza e supporto è molto efficiente e attiva; basti pensare che esiste pure il Centro di aiuto alla vita, in piazza Comelli, dedicato a tutte le mamme in difficoltà, senza distinzione di alcun tipo. Per questo motivo, se la famiglia ce lo chiederà, daremo loro tutto il supporto necessario per riuscire a superare un momento tanto doloroso, che ha sconvolto l'intera popolazione di Gemona e, credo, di tutta l'Italia».
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