Fontanini: il patto di stabilità blocca il 99% degli investimenti

Domenica 20 Aprile 2014
UDINE - C'era una volta il meraviglioso circolo virtuoso investimenti-lavoro-benefici per il territorio: ma quanto questa consuetudine sia ormai un lontano ricordo appare in tutta la sua evidenza guardando al conto consuntivo 2013 della Provincia di Udine.
Ente inutile, dicono i suoi detrattori: ma tutti gli enti sono inutili se gli si impedisce di lavorare, suggerisce il presidente Pietro Fontanini che parla di «un vero disastro per l'economia, indotto dal Patto di stabilità nazionale, cui dal 2013 anche la nostra Regione deve sottostare». Se a questo poi si aggiunge la mannaia dei trasferimenti che nel 2013 ha fatto calare il totale delle entrate a 138 milioni 257 mila euro, in flessione di 46 milioni rispetto al 2012 quando i flussi in ingresso erano pari a 184 milioni 420 mila euro, il quadro di un depotenziamento dell'ente è totale.
E la conseguenza è una sola: alla legge virtuosa degli investimenti si sostituisce la crudele logica del «tutti fermi». «Abbiamo risorse che potrebbero essere un volano per l'economia locale e invece il blocco degli interventi pubblici impedisce la ripartenza» spiega il presidente analizzando la feroce realtà dei fatti.
«L'anno scorso è stato acceso un solo nuovo mutuo di 300mila euro, a fronte dei 21 milioni 160mila euro di nuovi finanziamenti contratti nel 2012». La differenza in percentuale è meno 99 per cento. E se accedere a nuovi finanziamenti è impossibile, l'aggravante più nociva deriva dal contingentamento della liquidità di cassa per non sforare i vincoli del Patto. In ossequio a questa logica è un azzardo anche dare continuità a opere già partite e che sono necessarie, dalla manutenzione delle scuole a quella delle strade, vista la necessità di rientrare negli spazi finanziari concessi. Questo è all'origine anche di vere e proprie pietre dello scandalo (ma che rischiano di diventare pietre tombali per varie realtà del comparto delle costruzioni) come i 12 milioni di mutuo accesi per la realizzazione della Sp 80 Palmanova Porto-Nogaro, «finanziamento a regime - dice Fontanini - ma non utilizzato».
Del resto, sul fronte delle spese il decremento c'è già stato: il totale generale si attesta a 137 milioni 411 mila euro, oltre 47 milioni meno del 2012. La flessione è dovuta principalmente allo stop imposto ai nuovi investimenti (spesa capitale) e alla flessione della liquidità investita. Col risultato che nel 2012 gli investimenti erano oltre 51 milioni, l'anno scorso non hanno raggiunto i 10 milioni. Di certo la Provincia non ci ha messo del suo: le entrate tributarie (Ipt, Ecotassa, Tarsu) sono calate di 3 milioni rispetto al 2012 per non vessare oltremodo cittadini già spremuti.
Da questo il presidente della Provincia desume una morale: «È più che mai necessario che la Regione, in virtù della sua specialità e della gestione virtuosa delle risorse pubbliche, ritratti la gestione del Patto con il Governo nazionale. Essa deve farsi carico del Patto di Stabilità interno e rappresentare tutti gli Enti locali nella trattativa con Roma».(((tomadaw)))