Disparità e molestie anche in enti pubblici

Venerdì 27 Marzo 2015
UDINE - Sono per il 70% donne gli utenti che nel 2014 si sono recati allo sportello "antimobbing" attivato dalla Provincia di Udine nel capoluogo friulano dal 2007 e a Tolmezzo nel 2010. Anche se in questo caso i problemi non rientrano nell'alveo esplicito della "violenza sulle donne", è ancora il genere femminile che sembra pagare di più le situazioni di crisi e tensioni che si generano sul posto di lavoro.
I numeri diffusi dalla Provincia in questo inizio 2015 dicono, inoltre, che a vessare sono per la maggior parte uomini (58%). In numeri assoluti tra i 148 casi affrontati lo scorso anno (77 nuovi e 71 in prosecuzione di un percorso di accompagnamento), 108 sono di donne tra i 30 e gli oltre 50 anni in possesso di un diploma di scuola superiore (al secondo posto la laurea) e addette nel settore privato con mansioni impiegatizie.
Nel primo periodo del 2015, spiega l'avvocato Teresa Dennetta che fa parte del team di professionisti del punto antimobbing, «si registrano tante segnalazioni che provengono da occupati nel settore pubblico: l'origine del disagio deriva da contestazioni disciplinari, trasferimenti coatti, rientri di maternità, svuotamento di mansioni, discriminazione di genere. Si registrano anche molestie sessuali e il rifiuto genera un'emarginazione collettiva».
I punti antimobbing di Udine e Tolmezzo sono coordinati da Cristina Caparesi e fanno riferimento all'assessorato provinciale alle Pari opportunità. «Lo sportello ha visto negli anni un incremento degli accessi - afferma l'assessore Battaglia - perché qui si trova un supporto qualificato e gratuito per lavoratrici e lavoratori che si ritengono colpiti da molestie morali e psicofisiche».
A.L.