Cercava di nascondersi dopo la scoperta dei delitti

Sabato 22 Novembre 2014
I ricordi di Carranza iniziano nel 2011, nel momento in cui ha appreso della sua gravidanza e sperava che i suoi due omicidi non venissero mai a galla, per iniziare un futuro felice con il suo bambino e il suo nuovo compagno. Pochi giorni dopo, però, gli operai al lavoro nello scantinato dello stabile avevano scoperto i macabri resti dei due uomini, conservati nei frigoriferi murati dalla donna. Nel libro, in cui racconta anche della sua infanzia in Messico e in Spagna, il suo rapporto con i genitori, il suo primo «amore sfortunato» e i rapporti con le due vittime di omicidio, descrive anche la sua fuga a Udine, dove la Polizia l'ha arrestata in casa di un musicista di strada. All'epoca aveva spiegato agli agenti di aver scelto Udine quasi per caso. Senza vestiti, con pochi soldi e due borse, non aveva una meta precisa dove andare. Aveva pensato fosse un posto in cui poteva nascondersi visto che oltre allo spagnolo, al tedesco e all'inglese parlava anche un discreto italiano, prima di cercare di raggiungere Barcellona, dove vivevano i suoi familiari. Erano stati loro, insieme al suo ultimo compagno e padre del bambino che portava in grembo, le prime persone che aveva avvisato subito dopo il suo arresto.
E.V.