Benvenuto Far East festival ma le ricadute sono tiepide

Venerdì 18 Aprile 2014
UDINE - Manca una settimana esatta al via del Far East Film Festival. La città si sta per tingere di giallo per una nove giorni di immersione nel cinema e nella cultura asiatica.
Ma, al di là della valenza culturale, la manifestazione porta a Udine registi, attori e professionisti dall'Oriente e richiama studiosi e appassionati dall'Italia e dall'Europa. Che devono mangiare, dormire e magari anche comprarsi qualcosa nei negozi del centro. Il Feff - questa la sigla del Far East - ha quindi delle ricadute economiche sul tessuto cittadino, tanto che quest'anno ha ricevuto di nuovo il sostegno di Turismo Fvg, come accadeva fino a qualche anno fa.
Non ci sono dati precisi sull'entità di queste ricadute, ma qualche stima si può azzardare. Alcune prime analisi le ha elaborate lo stesso ente Turismo Fvg: nel periodo del Far East, a Udine si sono registrati 1000 pernottamenti in più nel 2010, 1800 nel 2011 e 500 nel 2012. Al di là degli sbalzi, anche sostanziosi, tra un'edizione e l'altra, il dato non è di facile lettura perché la manifestazione si svolge quasi sempre a cavallo tra il 25 aprile e il 1° maggio ed è quindi difficile distinguere quanto i flussi siano riferibili direttamente all'evento e quanto alle festività.
Con un prezzo medio di pernottamento in un bed&breakfast di 35 euro a notte, se le presenze fossero tutte riferibili al Feff avremmo un indotto che spazia tra i 63 mila euro (2011) e i 17.500 euro (nel 2012) al giorno, e soltanto per dormire. «Come associazione - ha spiegato Renata Beltramini, presidente di B&B Friuli -, riuniamo 25 bed and breakfast di livello, a Udine e in provincia. Abbiamo cominciato a vivere il Feff circa una decina di anni fa: all'inizio avevamo un buon riscontro anche nei paesi vicini, come Pradamano e Reana del Rojale. Col tempo, però, l'apporto è andato scemando, nonostante il Feff sia cresciuto. Io ho ancora alcuni giornalisti che vengono: un po' di movimento c'è, ma si è registrata una riduzione, un po' per la crisi, un po' perché i giovani studenti approfittano magari della formula Bed&Feff, ossia dell'ospitalità a casa delle famiglie. Comunque, le manifestazioni culturali sono sempre benvenute, non solo per il ritorno economico, ma anche per lo sviluppo sociale».
Anche a sentire gli albergatori, le cose non vanno benissimo: «Nella maggior parte degli alberghi del centro città - ha spiegato Giuliana Quendolo, titolare del Suite Inn -, le occupazioni riferibili al Feff vanno dal 20 al 30% mentre quelli fuori Udine non ne traggono vantaggio. Pur avendo appassionati che vengono da anni, il festival crea meno domanda di quanto si possa credere».
Dal canto suo Giuseppe Pavan, presidente di Confcommercio Udine, tiene a fare i complimenti agli organizzatori e a sottolineare che il Far East è un evento di grande rilievo. «Però - continua -, a livello commerciale, su tutti i settori merceologici, non ci porta molto. Anni fa abbiamo provato alcune sinergie, ma non hanno funzionato. Ci sono molte persone in città, ma non un grande riscontro sulle vendite».
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