Bancarotta, estradato in Friuli

Domenica 1 Febbraio 2015
UDINE - Dopo anni di latitanza è stato individuato e condotto in Italia dove adesso dovrà scontare una pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione.
Si tratta di Tiberio De Antoni, un uomo di 60 anni nato a Fossalta di Portogruaro, per un lungo periodo residente a Teglio Veneto, in provincia di Venezia, e poi domiciliato, per altri periodi, fino al 2008 nella zona di Udine, in particolare nel comune di Palazzolo dello Stella. È proprio in Friuli che, come accertato con sentenza del Tribunale di Udine confermata dalla Corte d'Appello di Trieste, che è stato riconosciuto responsabile della bancarotta fraudolenta della società "Flander", una srl di Udine.
I fatti si riferiscono al 2004 quando l'uomo d'affari fu accusato di appropriazione dei beni e del denaro della stessa società, a pregiudizio dei creditori, tra i quali figuravano anche i Comuni di Fanna e di Maniago, nel Pordenonese, distruggendo e alterando le scritture contabili della srl proprio con quella finalità. De Antoni si era dato poi alla latitanza all'estero, a seguito dell'emissione di un provvedimento di cattura disposto nei suoi confronti, nel giugno dello scorso anno, dall'autorità giudiziaria di Udine. Le indagini, svolte dal personale del Nucleo investigativo dei carabinieri di Udine, comandati dal maggiore Roberto Scalabrin, e coordinate direttamente dal procuratore capo facente funzioni di Udine, Raffaele Tito, hanno consentito di individuare alcune nazioni europee, Polonia e Germania in particolare, come luogo di rifugio di De Antoni. Grazie a questi accertamenti è stato possibile ottenere l'emissione di un mandato di arresto europeo: a seguito del provvedimento, la polizia bavarese ha arrestato il 60enne nella città di Traunstein, in Germania: è qui che è stato fermato mentre viaggiava a bordo di una Volkswagen Passat con targa polacca usando documenti sloveni falsi.
Il 28 gennaio scorso, il personale dell'Interpol lo ha preso in consegna in territorio tedesco dalla polizia germanica, per estradarlo in Italia, via aerea, su Roma Fiumicino: qui è stato formalizzato l'arresto presso gli Uffici della Polizia di frontiera e quindi l'uomo è stato trasferito presso la casa circondariale di Rebibbia, a disposizione dell'autorità giudiziaria udinese. La sinergia operativa tra i carabinieri, Procura, Interpol e Si.Re.Ne hanno consentito di assicurare alla giustizia il latitante che aveva trovato rifugio all'estero.
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