Aumenta la fiducia, ma arranca l'occupazione

Martedì 22 Luglio 2014
TRIESTE - Aumenta il livello di fiducia degli imprenditori del terziario in Friuli Venezia Giulia nel secondo trimestre del 2014. L'idea che l'economia sta migliorando (anche in prospettiva) c'è ma si tratta di un accenno di ripresa che non trova ancora riscontro nell'andamento dei principali indicatori economici delle imprese con un livello dei ricavi stabile ma ancora ben lontano dai livelli pre crisi e con un quadro occupazionale in progressivo deterioramento.
Stando alle rilevazioni dell'Osservatorio congiunturale Confcommercio Fvg, il tasso di fiducia sull'economia italiana passa dal 24,1 al 29,4% e dal 32,1 al 33,9% quello sulla propria attività. Stabile l'indicatore dei ricavi (da 30,1 a 30,5%) anche in prospettiva (43,9 contro il 43,6) mentre diminuisce l'indicatore sulla situazione occupazionale (33 da 34,9%) anche in prospettiva (33,6% contro 33,9 a fine settembre).
Il dato relativo al rapporto imprenditore/fornitore sui prezzi è del 43,5% (da 40,4) mentre la situazione dei tempi di attesa dei pagamenti si attesta al 35% da 34,2. A registrare un aumento dei ricavi non sono state solo le microimprese ma soprattutto quelle medie e grandi. Più fiduciose circa la situazione economica generale del Paese sono le imprese di Udine. Peggiorano sotto il profilo dei ricavi e dell'occupazione le imprese di Gorizia, più contenuta la riduzione degli addetti presso le imprese pordenonesi e triestine. L'aumento dei prezzi si registra maggiormente nelle province di Gorizia e di Pordenone. Sul fronte dei ritardi nei pagamenti da parte dei clienti delle imprese del commercio, turismo e servizi a Udine e Pordenone il fenomeno appare in miglioramento. A soffrire sono soprattutto le microimprese.
Per quanto riguarda la capacità finanziaria delle imprese di far fronte al proprio fabbisogno si registra un leggero miglioramento (da 51,5 a 52,5%). Un'inversione di tendenza che riguarda le province di Udine e Trieste con Gorizia fanalino di coda. In aumento (da 24,4 a 26,5%) le imprese che da aprile a giugno 2014 si sono recate in banca per chiedere un finanziamento, un affidamento o la rinegoziazione di un finanziamento esistente. Il 42% (da 40,2) ha ottenuto il credito richiesto, al 18% non è stato accordato e nel 19,1% dei casi è stato accolto ma di importo inferiore. «Vi sono imprese del terziario che non mollano – ha osservato il direttore scientifico della ricerca Pierluigi Ascani – ma il contesto generale non sembrerebbe aiutarle più di tanto». Secondo Antonio Paoletti (Confcommercio Ts) «ci vogliono politiche di sostentamento per chi vuole uscire dal mercato sotto forma di accordi tra la Regione e le banche». «Serve una programmazione attenta del settore turismo e delle politiche fiscali» ha concluso Antonio Della Mora della Camera di commercio di Udine.