«Volevano un progetto illegittimo e costosissimo»

Giovedì 30 Ottobre 2014
UDINE - (EV) Nell'ambito di un Sin sovra-perimetrato, l'unica aerea in cui, secondo la magistratura, si sarebbe potuto ravvisare il problema di inquinamento da mercurio tossico sarebbe stata solo quella del sito industriale della Caffaro, la storica azienda chimica per la produzione di viscosa intorno alla quale era sorto a partire dagli anni '40 l'abitato di Torviscosa, e nel vicino canale Banduzzi, interdetto alla navigazione dal 1996 e nel quale peraltro erano cessati gli sversamenti già dagli anni '80. Ma anche in questo caso il progetto di risanamento industriale si sarebbe tradotto in un'occasione lucrativa.
Secondo la Procura nell'ultimo periodo di commissariamento Menchini, accusato per questo di truffa e abuso d'ufficio insieme a Mascazzini e ad altri soggetti, non sarebbe stato fatto alcun intervento se non far redigere a Sogesid (dietro compenso di 1.150.000 euro) un progetto faraonico e irrealizzabile da 230 milioni. Approvato e imposto al commissario straordinario Caffaro nonostante egli avesse vittoriosamente impugnato tutte le relative conferenze dei servizi, perseverando nell'imporlo anche dopo la revoca del mandato commissariale. Un progetto, scrive il Pm, «tecnicamente improponibile ed economicamente insostenibile», «incompatibile con la situazione di insolvenza» dell'azienda «decotta» e che, per legge, «doveva perseguire l'obiettivo di ricollocare nel mercato il complesso aziendale e salvaguardare il livello occupazionale», circa 100 dipendenti effettivamente impiegati su un organico di 250 persone.
Nel dicembre 2009 Mascazzini (accusato di tentata corruzione) si sarebbe presentato anche allo studio mestrino dell'avvocato Cappelletto, commissario Caffaro, tentando di imporgli di mettere a disposizione tutto l'attivo di massa per finanziare il progetto di bonifica, ventilando in cambio un'attività di consulenza. Le prescrizioni, secondo l'accusa, sarebbero state «strumenti utili a ottenere denaro dalla Regione Fvg da travasare» alle società «amiche», posto che dal 2008 il Ministero dell'Ambiente non erogava più risorse economiche. «Cartina tornasole della inutile ipertrofia progettuale cavalcata dal trio Mascazzini-Menchini-Sogesid è proprio l'epilogo della vicenda - scrive nel provvedimento il Pm Galanti -. Pensionato Mascazini, eliminata la struttura commissariale, nel gennaio 2013 fu approvato il progetto presentato dalla procedura», ovvero dalla Caffaro, dal costo inizialmente stimato di circa 19 milioni.(((viottoe)))