«Un buon meccanico sarà sempre utile»

Mercoledì 24 Settembre 2014
Il presidente nazionale della CNA, Daniele Vaccarino, ha incontrato i vertici regionali della CNA Fvg (dal presidente Paolo Brotto al segretario Roberto Fabris), tutte le categorie e i dipendenti. Un confronto e uno scambio di idee che ha toccato sia temi interni all'associazione che la visione del futuro dell'economia nazionale.
«Con orgoglio- ha sottolineato il presidente- possiamo dire di aver colto prima di altri il segnale della crisi e la necessità del cambiamento; non partiamo quindi da zero ma da riflessioni che stiamo mettendo in campo con strategie che vanno in due direzioni: da una parte va accertato, all'interno dell'organizzazione, se le strutture sono ancora idonee alla luce della trasformazione in atto, e se fungono da ulteriore accelerazione di un processo che vede il governo considerare il sistema associativo poco utile, e se il nostro modo di lavorare, ciò che noi offriamo alla imprese, è confacente». Da qui la necessità di una forte spinta aggregativa: «Una CNA fortemente frazionata- ha spiegato Vaccarino- sul territorio era utile un tempo per la vicinanza fisica alle aziende, oggi non più rispetto all'economia di scala. Un processo lungo e difficoltoso, perché le nostre imprese chiedono di risolvere la crisi, vogliono sicurezza, lavoro, riscuotere i crediti, ma la nostra mission non è procacciare affari. Però, e qui sta il salto di qualità della CNA, stiamo mettendo in campo maggiori conoscenze e competenze per fornire consulenza agli associati, affinché possano affrontare i nuovi mercati». Particolare attenzione ad un settore che in Regione conosce una problematica particolare: «Penso al trasporto- ha chiarito l'ospite- che sta affrontando il drammatico fenomeno dei vettori esteri che il Friuli Venezia Giulia, terra di confine, sta vivendo in prima persona. Qui urgono regole internazionali».
«Le nostre imprese - ha concluso- sono gioiellini, altro che botteghe sporche. È ora che si cambi questa vecchia visione: un buon meccanico sarà sempre utile, e c'è un ritorno all'agricoltura che promette bene. Il mito del posto sicuro, d'altronde, è finito da un pezzo».