«Tratteneva le tasse» Notaio a giudizio

Giovedì 30 Ottobre 2014
UDINE - Si vuole difendere su tutti i fronti. Convinto di poter dimostrare la propria innocenza. È per questo che ieri, nel corso dell'udienza preliminare che lo vede alla sbarra con le accuse di peculato, falso ideologico e omesso versamento Iva, il notaio udinese Fabio Conte, 50 anni, difeso dagli avvocati Stefano Mauro e Alberto Tedeschi, non ha fatto istanza di ammissione a riti alternativi. Ed è per questo che il Gup del tribunale di Udine Daniele Faleschini Barnaba lo ha rinviato a giudizio davanti al collegio. Il processo comincerà il 13 marzo prossimo.
Il professionista è accusato di non aver riversato all'agenzia delle entrate tutte le somme incassate dai clienti e dovute come imposte di registro, ipotecarie e catastali o come Iva sulla dichiarazione delle persone fisiche. Oltre 500mila euro dovuti in due anni, nel 2012 e 2013, secondo i calcoli del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza che aveva condotto le indagini per conto della Procura di Udine, contando circa 320 persone offese. In aula, ieri, sono comparse altre quattro parti civili che hanno chiesti di costituirsi in aggiunta alla cinquantina (tra cui i consigli notarili distrettuale e nazionale) che aveva già formalizzato l'istanza alla precedente udienza davanti al Gup. L'ammissibilità delle costituzioni sarà valutata davanti al collegio nel corso della prima udienza.
E.V.(((viottoe)))